Il problema non è solo che c'è una persona che mente sistematicamente. La questione ormai è che troppi giornalisti non fanno più domande. Si limitano ad aprire il registratore e a riportare gli insulti, le contumelie sostenendo che è dibattito politico. Nessuno che chieda i fatti. Tre mesi fa lo spreco denunciato a tutta pagina, sempre acriticamente, riguardava i viaggi della memoria. 15 giorni fa la giunta è tornata a finanziarli (ed è cosa buona e giusta) e nessuno a ricordare cosa avevano riportato solo 90 giorni fa. Bisogna riconoscere che sono in tanti che aspirano ad aggiungersi al portavoce ufficiale. E questo è davvero triste. Tanto più in questi giorni in cui in molti si sono riempiti la bocca dell'importanza di essere Charlie. Ci accontenteremmo che almeno ci provassero. La libertà è essere e sentirsi liberi di fare domande, come fino a otto mesi fa avveniva tutti i giorni.

Post di Flavio Zanonato: Nulla di nuovo: Bit mente! Come al solito per nascondere la propria inefficienza - una incapacità che nasce anche da una profonda ignoranza sulla città - Bit si affida ad un racconto falso.

(foto: Corriere della Sera)

L'attentato di oggi (7 gennaio) contro la sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo lascia sbigottiti tutti noi, cittadini padovani ed europei cresciuti nei valori della vita e delle libertà delle persone. La violenza omicida degli attentatori è un atto di barbarie che mira a colpire i fondamenti delle nostre libertà, l'essenza della nostra cultura, le libertà di pensiero e di stampa, la nostra stessa convivenza. Per questo abbiamo tutti il dovere di adoperarci per affermare i basilari principi di rispetto della persona indipendentemente dalla sua appartenenza etnica o dal suo credo religioso, bandire la violenza, combattendo ogni forma di intolleranza. Saremo tanto più forti quanto più sapremo liberarci da tutti gli integralismi intolleranti che alimentano conflitti, che mettono in discussione le nostre libertà e la nostra stessa sicurezza.
P.S. @vittoriozucconi ci ricorda: "Come ci ripetevamo negli Anni di Piombo ogni mattina, così oggi la risposta più vera al terrore è continuare a fare il nostro lavoro".

Ci eravamo sentiti non più tardi di un mese fa. Non stava bene ma era animato dalla sua inguaribile voglia di vivere che negli anni gli ha sempre fatto superare le tante difficoltà. Era un esempio di amore per la vita, di come la mente umana trovi risorse ed energie inimmaginabili per far superare difficoltà che, alle persone che hanno la fortuna di star bene, sembrano impossibili. La sua è stata una vita sempre in salita, affrontata sempre senza guardarsi indietro, senza indulgere al vittimismo.
Ci siamo conosciuti e frequentati negli anni '80 nel consiglio comunale di Padova dove interpretava il suo ruolo di consigliere mentre scriveva per un quotidiano (Il Resto del Carlino) che resta ancor oggi un esempio di buon giornalismo. Da allora abbiamo continuato a sentirci, a scambiarci opinioni sulla politica e la città con al centro la passione verso la nostra squadra del cuore, quell'F.C. Internazionale che tanto ci faceva penare. Passione verso l'inter quasi come metafora della vita, tifo e "fede" a cui Franco non ha rinunciato nemmeno nelle ultime settimane. Caro Franco mi mancherai, ci mancherai, mancherai a questa nostra città che continuavi ad amare. Ciao

http://www.corriere.it/salute/disabilita/14_dicembre_18/franco-bomprezzi-407cefb6-86a8-11e4-bef5-43c0549a5a23.shtml

Insinuazioni prive di fondamento usate ogni giorno per descrivere l'amministrazione precedente immaginandola come simile, nello stile e nei comportamenti a quella attuale. Solo chi conosce le proprie mancanze immagina che tutti gli altri si comportino come lui. Il racconto fatto da Flavio Zanonato descrive ben altra realtà e, soprattutto, trasparenza di comportamenti.

"Bitonci insinua che la mia Amministrazione si sia ispirata allo stile del suo compagno di merende Francesco Belsito o al suo nella gestione dell'emergenza immigrati. Per farlo racconta falsità sull'appalto alla cooperativa Il Sestante e sull'attività da questa svolta in 9 anni di collaborazione con il Comune. Il solito giornalista servile invece di documentarsi riporta solo le insinuazioni di Bit.
Come stanno davvero le cose?

Le tante verità, una diversa dall'altra, che raccontano come il sindaco si prenda gioco dell'intelligenza dei padovani, grazie anche all'inconsapevole racconto dei media che da una parte narrano che l'area con le palazzine è stata posta in vendita (agosto), dall'altra che si vorrebbe fare un concorso per un parco. Insomma, indirizzi contraddittori utili ad alimentare vuote chiacchiere immaginando cittadini che assistono spensierati senza porsi domande. Marta Dalla Vecchia con un post ci ricorda che l'area su cui il sindaco dichiara di voler fare un concorso d'idee per trasformarla a parco, in realtà è in parte in vendita, deliberata dalla giunta e dal Consiglio Comunale. Dunque, o la si vende oppure si ritira il bando pubblicato su padovanet, si annullano gli atti e si assume un altro indirizzo. Quanto al concorso d'idee basterebbe andare a riprendere dai cassetti il progetto che avevo fatto predisporre ormai un anno fa. Se ci fossimo comportati così durante il periodo in cui abbiamo amministrato la città saremmo stati svillaneggiati. Ovviamente, essendo persone serie e rispettose dei padovani non ci passava neanche per l'anticamera del cervello. Mala tempora...

Progetto Elementi connettivi per nuovi scenari urbani: pag 1-2, pag 3-4, pag 5-6, pag 7-8

Situazione a marzo 2014. Quanto costano alla comunità padovana i No di 9 mesi fa? Quanto costano gli sconti sugli affitti in cambio di 1 punto che non sposta di un et la governance? Quanto...?