Prima regola della buona politica: il rispetto delle persone

moroniLettera a Maurizio Saia

Caro Maurizio, nel corso dell'ultimo anno sono stati innumerevoli gli attacchi, ai limiti dell'offesa e della denigrazione, nei confronti del comandante della PL dott. Lorenzo Panizzolo; ingiustificati sul piano tecnico e giuridico, tanto da apparire una questione personale. Personalmente non ho mai condiviso questo modo di fare lotta politica, soprattutto quando ad essere attaccato è un dirigente stimato dell'amministrazione cittadina, reo di fare il proprio dovere.

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Il cors'Ivo: la solitudine, le cause giuste e gli anniversari che ci ricordano le promesse di ieri

pistaaLeggo con interesse la dichiarazione di Bitonci in cui afferma che sull’ospedale a Padova ovest ”Ormai ne parla solo Ivo Rossi”. Non posso escludere sia vero, o almeno così sembrerebbe, visti i silenzi di tanti che in questi anni hanno condiviso quella scelta fondata su un’idea della città, sul riequilibrio delle sue funzioni, e sul ruolo della sua sanità proiettata in chiave regionale e nazionale. Silenzio, ancora più assordante, se si riavvolge il nastro del film degli ultimi quattro anni e si rivedono i fotogrammi con i giudizi su Padova est.
A questo proposito giusto oggi ricorre un anno dalla caduta di Bitonci, mandato a casa dai suoi per aver promesso l’ospedale nuovo su vecchio, diventato per strada, prima via Corrado e infine Padova est. Localizzazione che in questi giorni sembra riprendere quota per la soddisfazione dei favorevoli di ieri e, devo dire in modo sorprendente, anche di molti oppositori che con fierezza l’avevano combattuta per l’infelice collocazione e per il balletto delle aree che aveva destato qualche sospetto.

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L'ospedale ha bisogno della cura della verità. Certificato dall'Azienda ospedaliera che la palude era un falso

regione ospCertificato dal Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, che la revoca dell’Accordo di Programma del 2 luglio 2013 è avvenuta sulla base di un presupposto falso.

La dichiarazione resa dal direttore generale dell’Azienda Sanitaria dott. Luciano Flor durante l’incontro del Comitato di Coordinamento per la realizzazione del nuovo Polo della salute di Padova del 6 novembre 2017, certifica in modo inequivocabile che la revoca dell’Accordo di Programma per il nuovo ospedale a Padova ovest è stato indotto da un relazione certificante un falso reso in ambito pubblico. La palude di Padova ovest, l’acquitrino immaginario raccontato dall’amministrazione Bitonci, su cui sono state scritte pagine e pagine sui giornali locali, usato con arrogante protervia come argomento fondante per la revoca dell’accordo del 2 luglio 2013, non è mai esistita, ma è stata usata da uomini delle istituzioni per annullare decisioni già assunte e per produrne altre, alterando la verità dei fatti.

Le parole del dott. Flor, riportate a pag. 25 del verbale della seduta del 6 novembre, non lasciano spazi ad interpretazioni : “Questa è l’area di Padova ovest. Sintetizzo ancora i punti avanti che la caratterizzano: è un’area unica con metratura sufficiente, non un disponibile, proprietà privata da espropriare, tempi e costi elevati, problematiche idrauliche non ce ne sono, non c’è necessità di demolizione e bonifiche, è distante dal contesto urbano, per lo meno quello collegato con l’attuale attività sanitaria, non c’è necessità di modifiche urbanistiche, non presenta rischi ambientali, idonea a Vas e Vinca, non accessibile, c’è un importante il lavoro per rendere l’accessibilità su Padova ovest peraltro già oggetto di uno studio, investimenti importanti per renderla accessibile, tram previsto nel progetto, stazione sulla via di superficie non prevista.

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L'ospedale ha bisogno della cura della verità. Certificato dall'Azienda ospedaliera che la palude era un falso

regione ospCertificato dal Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, che la revoca dell’Accordo di Programma del 2 luglio 2013 è avvenuta sulla base di un presupposto falso.

La dichiarazione resa dal direttore generale dell’Azienda Sanitaria dott. Luciano Flor durante l’incontro del Comitato di Coordinamento per la realizzazione del nuovo Polo della salute di Padova del 6 novembre 2017, certifica in modo inequivocabile che la revoca dell’Accordo di Programma per il nuovo ospedale a Padova ovest è stato indotto da un relazione certificante un falso reso in ambito pubblico. La palude di Padova ovest, l’acquitrino immaginario raccontato dall’amministrazione Bitonci, su cui sono state scritte pagine e pagine sui giornali locali, usato con arrogante protervia come argomento fondante per la revoca dell’accordo del 2 luglio 2013, non è mai esistita, ma è stata usata da uomini delle istituzioni per annullare decisioni già assunte e per produrne altre, alterando la verità dei fatti.   

Le parole del dott. Flor, riportate a pag. 25 del verbale della seduta del 6 novembre, non lasciano spazi ad interpretazioni :  Questa è l’area di Padova ovest. Sintetizzo ancora i punti avanti che la caratterizzano: è un’area unica con metratura sufficiente, non un disponibile, proprietà privata da espropriare, tempi e costi elevati, problematiche idrauliche non ce ne sono, non c’è necessità di demolizione e bonifiche, è distante dal contesto urbano, per lo meno quello collegato con l’attuale attività sanitaria, non c’è necessità di modifiche urbanistiche,non presenta rischi ambientali, idonea a Vas e Vinca, non accessibile, c’è un importante il lavoro per rendere l’accessibilità su Padova ovest peraltro già oggetto di uno studio, investimenti importanti per renderla accessibile, tram previsto nel progetto, stazione sulla via di superficie non prevista.”.

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Il nuovo ospedale, l’area gratis che non c’è mai stata, chi rema contro e la chiacchiera che regna sovrana

osp2Ha fatto bene il sindaco Giordani a ricordare al presidente Zaia che l’area di Padova est non può essere concessa gratuitamente alla Regione per la realizzazione del nuovo ospedale. Va bene la leale collaborazione, che in un  paese normale dovrebbe sempre caratterizzare il rapporto fra le istituzioni, ma occorre anche ricordare che ogni ente dispone, non solo di un proprio bilancio, in ragione delle funzioni assegnate dalla legge, ma anche di un proprio patrimonio. E fra le funzioni assegnate alle regioni vi è l’edilizia sanitaria (aree comprese, vedi Schiavonia), mentre al comune, in caso di coinvolgimento nelle scelte, competono unicamente le competenze urbanistiche. Questioni già affrontate all’inizio del 2014, quando Zaia richiese al comune di Padova non solo l’individuazione dell’area per il nuovo ospedale, ma anche un’adeguata valorizzazione degli immobili eventualmente dismessi, al fine di recuperare risorse finanziare necessarie al finanziamento della nuova opera. 

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