Veneto, Italia ed Europa e il referendum senza quesito. Legittimo porsi qualche domanda
25 anni fa Bossi teorizzava la secessione del Veneto e dell'intera "padania" con destinazione Europa. 25 anni dopo il Veneto sarà chiamato a votare per l'autonomia differenziata, che la Costituzione comunque gli garantisce anche se dovesse dire no. Per averla basterebbe aprire un negoziato, che il governo ha già detto di essere disposto ad avviare.
Per qualcuno quella d'autunno sarà una battaglia "fondativa" e "costituente": si scrive autonomia e si legge indipendenza. Non a caso il secondo referendum, quello bocciato dalla Corte Costituzionale, chiedeva la separazione del Veneto dall'Italia.
Per andare dove? Nel regno di Bossi o in quello di Salvini che chiede l'uscita dall'euro e dall'Europa?
Domande al momento senza risposta in una regione adusa ai proclami auto incensanti e timorosa nel porsi domande, anche dopo le non propriamente brillanti prove di Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Mose o Peedemontana. Ma forse è venuto il momento di cominciare a farsele.
Ivo Rossi
Bossi di Seppia