Il cors'Ivo: le radici che fanno scorrere la linfa ciclabile, e non solo
Bel segnale l’attenzione dedicata alla “bicipolitana”, ed anche motivo di soddisfazione vedere come quella cartina pubblicata oggi dal Mattino di Padova (che avevo realizzato nel 2007/2008 per raccontare il futuro di una città a due ruote) sia ancora là a testimoniare visione generale e progetti. Rispetto ad allora, molti itinerari indicati a trattini, con il lavoro fatto fino al 2014, sono diventati piste ciclabili vere e proprie e ponti per collegarle, portando quel tessuto di 115 km di allora agli attuali 168 km. Gli stessi del 2014, purtroppo, quando si conclude l’esperienza del centro sinistra di governo.
Un messaggio di speranza anche per l’azione futura di una città che vive di pensieri lunghi, stratificati, che magari arrivano a essere realizzati dopo anni, quando le disponibilità finanziarie del Comune lo permettono, come nel caso dell’Arco di Giano su cui aveva lavorato il compianto Luigi Mariani e tanti altri assieme a lui. Quella cartina dimostra che il centro sinistra, nella sua stagione del governo, ha saputo produrre visioni generali della città e progetti adeguati, che solo la furia demolitrice, o la furbizia, ha pensato di cancellare.
Le città senza passato, o che lo negano, rischiano di ritrovarsi senza futuro. E tagliando le radici si rischia sempre di far morire l'albero.
Ivo Rossi
Salboro, 11-03-2018