Le fondazioni bancarie e il ruolo a sostegno delle famiglie e delle imprese: se non ora quando?
Scorrendo le cifre rese note dalla Fondazione Cariparo, che segnalano un incremento del patrimonio netto oltre i due miliardi di euro e un avanzo di oltre 200 milioni, non si può non pensare come questo risultato, che certifica un rendimento dell’11,5% , sia frutto di una accorta gestione che merita indubbiamente il plauso. Ma proprio in virtù dell’ampiezza del risultato, considerato il tempo eccezionale che stiamo vivendo, appare inadeguato l’incremento delle erogazioni: da 48 a 55 milioni di euro.
Ora, proprio perché le fondazioni custodiscono il patrimonio accumulato da generazioni di padovani e hanno come scopo esclusivo l’utilità sociale e la promozione dello sviluppo economico, appare decisamente contratto l’impegno assunto verso un territorio che mai, dal secondo dopoguerra, ha vissuto un periodo così difficile, destinato a lasciare senza risorse persone, famiglie e imprese. Se la dotazione creata nella stagione della crescita e del bel tempo non viene utilizzata in questi momenti di burrasca - rivedendo modalità tradizionali di erogazione e prudenze d’altri tempi - quando, quel patrimonio costruito dalle generazioni precedenti, potrà assolvere alle sue funzioni solidaristiche? La Cariparo ha oggi un’ottima occasione, in un contesto così drammatico, per innestare una marcia nuova e porsi alla guida di nuovi processi e soluzioni innovative.
Tito Boeri, giusto qualche giorno fa, si interrogava sul ruolo di garanti per famiglie e imprese che le fondazioni dovrebbero assumere. https://www.lavoce.info/archives/65177/la-crisi-sociale-e-la-garanzia-delle-fondazioni/ E’ una discussione che ci riguarda tutti, perché in tempi eccezionali come questi le antiche ritualità rischiano di apparire figlie di un mondo che non esiste più.