Le fondazioni bancarie e il ruolo a sostegno delle famiglie e delle imprese: se non ora quando?

Scorrendo le cifre rese note dalla Fondazione Cariparo, che segnalano un incremento del patrimonio netto oltre i due miliardi di euro e un avanzo di oltre 200 milioni, non si può non pensare come questo risultato, che certifica un rendimento dell’11,5% , sia frutto di una accorta gestione che merita indubbiamente il plauso.  Ma proprio in virtù dell’ampiezza del risultato, considerato il tempo eccezionale che stiamo vivendo, appare inadeguato l’incremento delle erogazioni: da 48 a 55 milioni di euro.

Ora, proprio perché le fondazioni custodiscono il patrimonio accumulato da generazioni di padovani e hanno come scopo esclusivo l’utilità sociale e la promozione dello sviluppo economico, appare decisamente contratto l’impegno assunto verso un territorio che mai, dal secondo dopoguerra, ha vissuto un periodo così difficile, destinato a lasciare senza risorse persone, famiglie e imprese. Se la dotazione creata nella stagione della crescita e del bel tempo non viene utilizzata in questi momenti di burrasca - rivedendo modalità tradizionali di erogazione e prudenze d’altri tempi -  quando, quel patrimonio costruito dalle generazioni precedenti, potrà assolvere alle sue funzioni solidaristiche? La Cariparo ha oggi un’ottima occasione, in un contesto così drammatico, per innestare una marcia nuova e porsi alla guida di nuovi processi e soluzioni innovative. 

Tito Boeri, giusto qualche giorno fa, si interrogava sul ruolo di garanti per famiglie e imprese che le fondazioni dovrebbero assumere. https://www.lavoce.info/archives/65177/la-crisi-sociale-e-la-garanzia-delle-fondazioni/ E’ una discussione che ci riguarda tutti, perché in tempi eccezionali come questi le antiche ritualità rischiano di apparire figlie di un mondo che non esiste più.

Chi sono

Sono nato il 18 marzo 1955 a Padova dove vivo con mia moglie Franca. Sono laureato in Scienze Politiche con voto 110 su 110 e lode, con una tesi sugli istituti di democrazia diretta.

Sono dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie dove mi occupo di autonomie speciali e del negoziato per l’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, in materia di autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario. Faccio parte della Commissione Tecnica per i fabbisogni standard di comuni e regioni e della segreteria tecnica della Comitato per la Banda ultra larga. 

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