Giornata storica per la Patreve. I sindaci di Padova, Treviso e Venezia danno il fischio d'inizio al progetto. Statuto pronto entro fine anno. Nel 2015 si potrebbe già avere l'elezione del Supersindaco dell'area metropolitana
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Articolo tratto da "Il Mattino di Padova" del 17 novembre 2012
Sala gremita giovedì sera all'incontro sul tema del riordino delle Province. Un'assemblea pubblica voluta dall'amministrazione per illustrare alla cittadinanza le prospettive legate al passaggio di Padova alla Città metropolitana di Venezia e che, in qualche modo, è servita a "tastare il polso" della compagine amministrativa locale. Chiara la linea del vicesindaco di Padova Ivo Rossi e del sindaco di Sant'Angelo Romano Boischio, favorevoli al passaggio della città del Santo a Venezia e concordi nell'assegnare due note di demerito. Alla Regione «grande assente» e colpevole «di aver deciso di non decidere» quando si trattava di ridisegnare i confini delle attuali province secondo i criteri stabiliti dal governo, che ha poi provveduto direttamente accorpando Padova con Treviso. E alla Provincia, rea di non aver interpellato gli enti locali. «A fronte della totale assenza istituzionale» ha detto Boischio «bene ha fatto Padova a fare un passo in avanti». Rossi ha parlato di una «importante opportunità» per «riscrivere il sistema della pubblica amministrazione».
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Una piccola grande impresa. Si chiama Piano di assetto del territorio intercomunale: immagina la Padova metropolitana, città d'Europa. Il vice sindaco Ivo Rossi rispolvera un film del 1976: «Jonas che avrà vent'anni nel 2000» di Alain Tanner. «Ecco, tutti insieme abbiamo lavorato pensando a chi erediterà, a 20 anni, la città futura».
L'«AVVENTURA». Oltre a sindaci e assessori di 17 Comuni (più Limena), un piccolo esercito di tecnici, funzionari e dirigenti ha accompagnato l'«avventura» del Pati metropolitano per 120 sedute.
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Mentre il parlamento approvava lo scandaloso inserimento di Reggio Calabria fra le città metropolitane, la Comunità Metropolitana di Padova, unico esempio italiano di associazione volontaria dei comuni, dava il via al Patto per la sicurezza. 200 mila euro è la somma stanziata dal Comune di Padova a favore delle forze di Polizia per garantire l'operatività dei veicoli, che in caso di guasto sarebbero costretti a rimanere nelle caserme. |
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22 aprile 2009Il Mattino di PadovaCittà metropolitana preterintenzionale |
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