Ivo ROSSI http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php 2020-02-01T08:26:15Z Joomla! 1.5 - Open Source Content Management Sull'ospedale Bitonci e Zaia hanno perso. E' l'unica verità 2015-05-28T11:58:51Z 2015-05-28T11:58:51Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4081:nuovo-ospedale-persi-due-anni&catid=73&Itemid=62 Administrator info@ivorossi.it <p style="text-align: center;">Intervento su <em>Il Mattino di Padova</em> 28-05-2015</p> <p><img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/ospedale15a.jpg" alt="ospedale15a" /><span style="text-decoration: underline; color: #ff6600;"><em><a href="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Mattino-intervento-ospedale.pdf"><span style="color: #ff6600; text-decoration: underline;">leggi qui</span></a></em></span></p> <p style="text-align: center;">Intervento su <em>Il Mattino di Padova</em> 28-05-2015</p> <p><img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/ospedale15a.jpg" alt="ospedale15a" /><span style="text-decoration: underline; color: #ff6600;"><em><a href="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Mattino-intervento-ospedale.pdf"><span style="color: #ff6600; text-decoration: underline;">leggi qui</span></a></em></span></p> Nuovo ospedale. Il Tar annulla le delibere del Comune e della Regione e certifica i due anni persi 2015-05-27T11:18:01Z 2015-05-27T11:18:01Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4080:nuovo-ospedale-il-tar-annulla-le-delibere-del-comune-e-della-regione-e-certifica-i-due-anni-persi&catid=56&Itemid=54 Administrator info@ivorossi.it <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/ospedale2015.jpg" alt="ospedale2015" />Non si era ancora visto che chi perde una causa avanti all'organo amministrativo e si veda annullati gli atti, canti vittoria raccontando storie che nulla c'entrano con il merito su cui i giudici sono stati chiamati ad intervenire. Potremmo dire che si tratta di un classico esempio di politico bugiardo che, considerando i propri concittadini alla stregua di ingenui beoti, si concede l'ennesimo furto di verità.<br />Per non rimanere sullo stesso spartito della chiacchiera menzognera, provo a descrivere i fatti.<br />Il 2 luglio 2013 la Regione guidata da Zaia, dopo 3 anni di tira e molla, propone un accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale a Padova ovest, che viene sottoscritto da Giuseppe Zaccaria per l'Università , da Ivo Rossi per il Comune di Padova e da Barbara Degani per la Provincia. Quello stesso giorno Zaia annuncia la posa della prima pietra entro un anno.</p> <p style="text-align: justify;"><br />Il 5 agosto 2014, a seguito del cambio unilaterale di idea da parte del Comune, la Regione decide di revocare l'accordo di programma, invocando il cambio d'idea del Comune, nonostante lo stesso si fosse formato su un progetto condiviso fra tutti gli enti.<br />Nell'autunno del 2014 il soggetto privato Finanza e Progetti, che con la Regione aveva costruito l'intera ipotesi progettuale, fa ricorso al Tar in quanto la decisione della Regione e del Comune lo esclude, senza ragione, dalla realizzazione dell'opera pubblica, venendo meno ad obblighi contrattuali previsti dalle procedure di project.<br />La sentenza del Tar, pubblicata il 26 maggio 2015, annulla gli atti del Comune e della Regione, in quanto quest'ultima non poteva revocare l'accordo utilizzando come argomento che il Comune avesse cambiato idea, in tal modo ripristinando la situazione del 2 luglio 2013, quindi facendo rivivere l'accordo di programma e riammettendo nella procedura il soggetto privato.<br />Questi sono i fatti e questa è la situazione ad ora, ovvero, dopo due anni siamo tornati all'accordo del 2013. Altra faccenda sono invece le interpretazioni.<br />Ora, che di fronte all'annullamento delle due delibere, gli autori delle stesse possano cantare vittoria è quantomeno una sorprendente tecnica comunicativa che induce gli sconfitti, confidando nell'ignoranza altrui, ad ostentare sicurezza, ad immaginare che il ghigno possa essere visto come una forma di sorriso. A fondamento della pretesa "vittoria", raccontano a se stessi che il soggetto privato, non avendo ottenuto il risarcimento, confermerebbe le loro buone ragioni. Tesi semplicemente ridicola in quanto il TAR, annullando le delibere del Comune e della Regione che avevano generato l'esclusione del privato, di fatto riammette nel procedimento Finanza e Progetti (originariamente voluta da Zaia e giudicata dal suo sodale padovano una scelta scellerata) mettendola nelle condizioni di far valere di nuovo i suoi diritti: per questo il risarcimento in questa fase non avrebbe avuto senso, semmai potrà essere invocato in futuro a fronte di nuovi atti. Per capirci, si risarcisce solo chi viene riconosciuto abbia subìto un danno irrimediabile, non chi è di nuovo parte integrante del procedimento.<br />A fronte di questa situazione, il capo del MinCulPop locale che cosa sostiene? Che il Pd dovrebbe chiedere scusa, e non si capisce a chi e di che cosa. Ma, ahimè, le accuse del capo manipolo sono sempre, come direbbe Totò, a prescindere, per poter comunicare sicurezza ai suoi e accusare di tutte le colpe gli avversari.<br />Non contento, anche se l'argomento non è neanche lontanamente stato oggetto della decisione del Tar, sostiene che lui ha ragione perché l'area sarebbe stata giudicata sbagliata in quanto paludosa. A conferma della teoria che se uno racconta una balla all'infinito pensa che alla fine diventi vera. L'acquitrino di Padova non è certo a ovest e tutti sanno trattarsi di una colossale menzogna agitata per favorire altri interessi ben noti a Padova est, in una zona, cioè, dove il buon senso non calerebbe mai una grande struttura ospedaliera programmata per la Padova dei prossimi 50 anni.<br />Considerazione finale: quale potrà mai essere la credibilità di una città se quella di colui che la rappresenta è quella descritta? Quale può essere la credibilità di chi pensa che il diritto sia lo stesso usato nelle sedi leghiste per cacciare gli avversari? Una prima risposta potremo averla già domenica prossima... per poter tornare a guardare al futuro dicendoci la verità.</p> <p style="text-align: justify;">Ivo Rossi<br />Padova, 27 maggio 2015</p> <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/ospedale2015.jpg" alt="ospedale2015" />Non si era ancora visto che chi perde una causa avanti all'organo amministrativo e si veda annullati gli atti, canti vittoria raccontando storie che nulla c'entrano con il merito su cui i giudici sono stati chiamati ad intervenire. Potremmo dire che si tratta di un classico esempio di politico bugiardo che, considerando i propri concittadini alla stregua di ingenui beoti, si concede l'ennesimo furto di verità.<br />Per non rimanere sullo stesso spartito della chiacchiera menzognera, provo a descrivere i fatti.<br />Il 2 luglio 2013 la Regione guidata da Zaia, dopo 3 anni di tira e molla, propone un accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale a Padova ovest, che viene sottoscritto da Giuseppe Zaccaria per l'Università , da Ivo Rossi per il Comune di Padova e da Barbara Degani per la Provincia. Quello stesso giorno Zaia annuncia la posa della prima pietra entro un anno.</p> <p style="text-align: justify;"><br />Il 5 agosto 2014, a seguito del cambio unilaterale di idea da parte del Comune, la Regione decide di revocare l'accordo di programma, invocando il cambio d'idea del Comune, nonostante lo stesso si fosse formato su un progetto condiviso fra tutti gli enti.<br />Nell'autunno del 2014 il soggetto privato Finanza e Progetti, che con la Regione aveva costruito l'intera ipotesi progettuale, fa ricorso al Tar in quanto la decisione della Regione e del Comune lo esclude, senza ragione, dalla realizzazione dell'opera pubblica, venendo meno ad obblighi contrattuali previsti dalle procedure di project.<br />La sentenza del Tar, pubblicata il 26 maggio 2015, annulla gli atti del Comune e della Regione, in quanto quest'ultima non poteva revocare l'accordo utilizzando come argomento che il Comune avesse cambiato idea, in tal modo ripristinando la situazione del 2 luglio 2013, quindi facendo rivivere l'accordo di programma e riammettendo nella procedura il soggetto privato.<br />Questi sono i fatti e questa è la situazione ad ora, ovvero, dopo due anni siamo tornati all'accordo del 2013. Altra faccenda sono invece le interpretazioni.<br />Ora, che di fronte all'annullamento delle due delibere, gli autori delle stesse possano cantare vittoria è quantomeno una sorprendente tecnica comunicativa che induce gli sconfitti, confidando nell'ignoranza altrui, ad ostentare sicurezza, ad immaginare che il ghigno possa essere visto come una forma di sorriso. A fondamento della pretesa "vittoria", raccontano a se stessi che il soggetto privato, non avendo ottenuto il risarcimento, confermerebbe le loro buone ragioni. Tesi semplicemente ridicola in quanto il TAR, annullando le delibere del Comune e della Regione che avevano generato l'esclusione del privato, di fatto riammette nel procedimento Finanza e Progetti (originariamente voluta da Zaia e giudicata dal suo sodale padovano una scelta scellerata) mettendola nelle condizioni di far valere di nuovo i suoi diritti: per questo il risarcimento in questa fase non avrebbe avuto senso, semmai potrà essere invocato in futuro a fronte di nuovi atti. Per capirci, si risarcisce solo chi viene riconosciuto abbia subìto un danno irrimediabile, non chi è di nuovo parte integrante del procedimento.<br />A fronte di questa situazione, il capo del MinCulPop locale che cosa sostiene? Che il Pd dovrebbe chiedere scusa, e non si capisce a chi e di che cosa. Ma, ahimè, le accuse del capo manipolo sono sempre, come direbbe Totò, a prescindere, per poter comunicare sicurezza ai suoi e accusare di tutte le colpe gli avversari.<br />Non contento, anche se l'argomento non è neanche lontanamente stato oggetto della decisione del Tar, sostiene che lui ha ragione perché l'area sarebbe stata giudicata sbagliata in quanto paludosa. A conferma della teoria che se uno racconta una balla all'infinito pensa che alla fine diventi vera. L'acquitrino di Padova non è certo a ovest e tutti sanno trattarsi di una colossale menzogna agitata per favorire altri interessi ben noti a Padova est, in una zona, cioè, dove il buon senso non calerebbe mai una grande struttura ospedaliera programmata per la Padova dei prossimi 50 anni.<br />Considerazione finale: quale potrà mai essere la credibilità di una città se quella di colui che la rappresenta è quella descritta? Quale può essere la credibilità di chi pensa che il diritto sia lo stesso usato nelle sedi leghiste per cacciare gli avversari? Una prima risposta potremo averla già domenica prossima... per poter tornare a guardare al futuro dicendoci la verità.</p> <p style="text-align: justify;">Ivo Rossi<br />Padova, 27 maggio 2015</p> Nuovo ospedale: il Tar annulla la delibera di Zaia con cui revocava l'accordo di programma del 2013 2015-05-25T21:11:17Z 2015-05-25T21:11:17Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4079:nuovo-ospedale-il-tar-annulla-la-delibera-di-zaia-con-cui-revocava-laccordo-di-programma-2013&catid=108&Itemid=82 Administrator info@ivorossi.it <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Zaia-ospedale.jpg" alt="Zaia-ospedale" />Il Tar del Veneto oggi ha pubblicato l'annullamento della delibera della Giunta Regionale del 5 agosto 2014 con cui è stato revocato l'accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova, sottoscritto il 2 luglio del 2013 da Luca Zaia per la Regione del Veneto, Ivo Rossi per il Comune di Padova, il Rettore Giuseppe Zaccaria per l'Università e il Presidente della Provincia di Padova Barbara Degani, sostenendo che le motivazioni addotte non potevano essere poste a giustificazione della revoca.</p> <p style="text-align: justify;"><br />In pratica il Tar respinge la tesi della Regione, che a giustificazione della revoca dell'accordo di programma, faceva appello al cambio unilaterale di idea da parte del Comune. Tale cambio, frutto del dispetto e del capriccio politico del Comune, non era dunque motivo sufficiente in quanto vi era stata un lunghissima istruttoria condivisa fra più soggetti, in cui il Comune era una parte, per quanto importante, ma non in grado di determinare da solo le scelte. Anzi, nei confronti del Comune che veniva meno ad accordi precedentemente sottoscritti si sarebbe potuta avviare una azione risarcitoria. La Regione avrebbe dunque potuto e dovuto procedere, dando seguito al precedente accordo per la realizzazione a Padova ovest del nuovo ospedale.<br />Dunque la sentenza riporta l'orologio al 2 luglio del 2013 e da questo punto si deve ripartire assieme a tutti gli altri interlocutori, avendo purtroppo buttato via due anni sull'altare dei conflitti leghisti.<br />Per Zaia si tratta di una pesante sconfessione che dimostra, una volta di più, quanto sia in balia dell'ultimo che arriva e che gli fa sentire la voce grossa.<br />La sanità di Padova è ancora al palo e oggi, per mascherare la sconfitta c'è chi la butta in rissa sostenendo tesi inverosimili, dimostrando solo che il diritto in salsa leghista è qualcosa che fa a pugni con la ragione e con le leggi.</p> <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Zaia-ospedale.jpg" alt="Zaia-ospedale" />Il Tar del Veneto oggi ha pubblicato l'annullamento della delibera della Giunta Regionale del 5 agosto 2014 con cui è stato revocato l'accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova, sottoscritto il 2 luglio del 2013 da Luca Zaia per la Regione del Veneto, Ivo Rossi per il Comune di Padova, il Rettore Giuseppe Zaccaria per l'Università e il Presidente della Provincia di Padova Barbara Degani, sostenendo che le motivazioni addotte non potevano essere poste a giustificazione della revoca.</p> <p style="text-align: justify;"><br />In pratica il Tar respinge la tesi della Regione, che a giustificazione della revoca dell'accordo di programma, faceva appello al cambio unilaterale di idea da parte del Comune. Tale cambio, frutto del dispetto e del capriccio politico del Comune, non era dunque motivo sufficiente in quanto vi era stata un lunghissima istruttoria condivisa fra più soggetti, in cui il Comune era una parte, per quanto importante, ma non in grado di determinare da solo le scelte. Anzi, nei confronti del Comune che veniva meno ad accordi precedentemente sottoscritti si sarebbe potuta avviare una azione risarcitoria. La Regione avrebbe dunque potuto e dovuto procedere, dando seguito al precedente accordo per la realizzazione a Padova ovest del nuovo ospedale.<br />Dunque la sentenza riporta l'orologio al 2 luglio del 2013 e da questo punto si deve ripartire assieme a tutti gli altri interlocutori, avendo purtroppo buttato via due anni sull'altare dei conflitti leghisti.<br />Per Zaia si tratta di una pesante sconfessione che dimostra, una volta di più, quanto sia in balia dell'ultimo che arriva e che gli fa sentire la voce grossa.<br />La sanità di Padova è ancora al palo e oggi, per mascherare la sconfitta c'è chi la butta in rissa sostenendo tesi inverosimili, dimostrando solo che il diritto in salsa leghista è qualcosa che fa a pugni con la ragione e con le leggi.</p> Con Alessandra Moretti presidente e Giancarlo Piva candidato consigliere 2015-05-22T13:35:50Z 2015-05-22T13:35:50Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4078:con-alessandra-moretti-presidente-e-giancarlo-piva-candidato-consigliere&catid=57&Itemid=54 Administrator info@ivorossi.it <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Moretti1.jpg" alt="Moretti1" />Care amiche e cari amici,<br />fra pochi giorni saremo chiamati a scegliere il Presidente della nostra Regione e i consiglieri che lo affiancheranno nell'assemblea legislativa. Saremo proprio noi che, con il nostro voto e le nostre preferenze, potremo ridare credibilità alla politica della regione, macchiata in questi anni dalla corruzione e dal malaffare. Ci piacerebbe che il Veneto in futuro finisse sui giornali nazionali per la sua forza e le sue eccellenze, non certo per gli scandali di un gruppo dirigente parassitario.</p> <p style="text-align: justify;"><br />Il 31 maggio saremo proprio noi che decideremo in quale Veneto vivremo nei prossimi cinque anni, quali potranno essere le nostre prospettive e il futuro dei ragazzi che si affacciano alla vita, alla scuola, al lavoro e alla costruzione di una famiglia. Non rassegniamoci al disgusto e alla delusione per questo ventennio di centrodestra cedendo alla tentazione di disertare le urne. Quello è tempo passato, noi siamo chiamati a scegliere il tempo futuro. Astenersi significa non scegliere, significa fare il loro gioco, poiché saranno loro a scegliere per noi.<br />è dunque una scelta decisiva quella che siamo chiamati a fare il 31 maggio. Il bisogno di pulizia, trasparenza e onestà è avvertito da tutti i Veneti, persone perbene che ogni mattina si recano al lavoro per garantire un futuro alla loro famiglia e alla loro terra.<br />Il Veneto di oggi è completamente diverso da quello del 2005, quando iniziava la stagione di Galan con Zaia vicepresidente. 1995-2015 sono vent'anni, sono lo spazio di una generazione, eppure ci sembrano un'era geologica: il mondo di allora era completamente diverso e si raccontava di un Veneto locomotiva d'Italia, locomotiva che oggi sembra essere priva non solo del carbone che la rimetta in forze, ma soprattutto di qualcuno che sappia guidare seriamente il treno della ripresa, treno che non possiamo in alcun modo permetterci di perdere. Galan, Zaia e la Lega ci raccontano oggi una storia che appartiene al giurassico, un periodo in cui, nonostante i tristi terremoti giudiziari, sopravvivono ancora alcuni dinosauri dediti ad agitare paure e proteste per evitare di estinguersi per sempre.<br />Possiamo invece decidere di cambiare passo, di dare fiducia a quegli uomini e a quelle donne che, assieme a Matteo Renzi, stanno provando a cambiare l'Italia e a far valere la nostra voce e il nostro ruolo in Europa. E quegli uomini e quelle donne non ci stanno solo provando, ci stanno riuscendo, come dimostrano i dati di economia e occupazione. <strong><span style="color: #ff0000;">Alessandra Moretti</span> </strong>rappresenta oggi l'urgenza del Veneto di cambiare radicalmente prospettiva, di inaugurare una stagione in cui far valere le qualità che la nostra terra produce, di non accontentarsi più di protestare contro "Roma", ma di immaginare un Veneto che conta a "Roma". Alessandra Moretti esprime il Veneto delle competenze amministrative acquisite sul campo, misurandosi con i problemi di ogni giorno e trovando le soluzioni concrete, senza continuare stancamente nelle lamentele delle colpe altrui.<br />Per questo voterò <span style="color: #ff0000;"><strong>Alessandra Moretti</strong></span>, non solo perché mi fido di lei ma anche perché so che con lei la nostra Regione assumerà finalmente, anche nell'amministrazione, quel respiro internazionale che le aziende hanno assunto da tempo. Un buon presidente non sarà solo, ma ha bisogno di una squadra capace, in cui l'innovazione si coniughi all'esperienza, in cui le competenze poggino su solide basi di umanità e di serietà. <strong><span style="color: #ff0000;">Giancarlo Piva</span></strong>, attualmente sindaco di Este, ha dimostrato di possedere queste qualità ed è per questo che mi sento di proporvi di indicare il suo nome nella lista del Partito Democratico.<br />Qualche settimana fa, dopo anni di politica attiva e di impegno amministrativo, mi sono dimesso dal Consiglio Comunale. Ma non ci si dimette dalla passione, dalla responsabilità e dal servizio ad una comunità. Lo si può fare anche sostenendo persone che meritano di avere la mia e la vostra fiducia. Un impegno che continua.</p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #ff0000;"><strong>Alessandra Moretti</strong></span>, Presidente e <strong><span style="color: #ff0000;">Giancarlo Piva</span></strong>, candidato consigliere, contano quindi sul vostro sostegno. Il 31 maggio il Veneto non può più permettersi di rimpiangere altre occasioni perdute.<br />Cordiali saluti</p> <p style="text-align: justify;">Ivo Rossi</p> <p style="text-align: justify;">Padova 19 maggio 2015</p> <p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Piva1.jpg" alt="Piva1" /><img src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Piva2.jpg" alt="Piva2" /></p> <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Moretti1.jpg" alt="Moretti1" />Care amiche e cari amici,<br />fra pochi giorni saremo chiamati a scegliere il Presidente della nostra Regione e i consiglieri che lo affiancheranno nell'assemblea legislativa. Saremo proprio noi che, con il nostro voto e le nostre preferenze, potremo ridare credibilità alla politica della regione, macchiata in questi anni dalla corruzione e dal malaffare. Ci piacerebbe che il Veneto in futuro finisse sui giornali nazionali per la sua forza e le sue eccellenze, non certo per gli scandali di un gruppo dirigente parassitario.</p> <p style="text-align: justify;"><br />Il 31 maggio saremo proprio noi che decideremo in quale Veneto vivremo nei prossimi cinque anni, quali potranno essere le nostre prospettive e il futuro dei ragazzi che si affacciano alla vita, alla scuola, al lavoro e alla costruzione di una famiglia. Non rassegniamoci al disgusto e alla delusione per questo ventennio di centrodestra cedendo alla tentazione di disertare le urne. Quello è tempo passato, noi siamo chiamati a scegliere il tempo futuro. Astenersi significa non scegliere, significa fare il loro gioco, poiché saranno loro a scegliere per noi.<br />è dunque una scelta decisiva quella che siamo chiamati a fare il 31 maggio. Il bisogno di pulizia, trasparenza e onestà è avvertito da tutti i Veneti, persone perbene che ogni mattina si recano al lavoro per garantire un futuro alla loro famiglia e alla loro terra.<br />Il Veneto di oggi è completamente diverso da quello del 2005, quando iniziava la stagione di Galan con Zaia vicepresidente. 1995-2015 sono vent'anni, sono lo spazio di una generazione, eppure ci sembrano un'era geologica: il mondo di allora era completamente diverso e si raccontava di un Veneto locomotiva d'Italia, locomotiva che oggi sembra essere priva non solo del carbone che la rimetta in forze, ma soprattutto di qualcuno che sappia guidare seriamente il treno della ripresa, treno che non possiamo in alcun modo permetterci di perdere. Galan, Zaia e la Lega ci raccontano oggi una storia che appartiene al giurassico, un periodo in cui, nonostante i tristi terremoti giudiziari, sopravvivono ancora alcuni dinosauri dediti ad agitare paure e proteste per evitare di estinguersi per sempre.<br />Possiamo invece decidere di cambiare passo, di dare fiducia a quegli uomini e a quelle donne che, assieme a Matteo Renzi, stanno provando a cambiare l'Italia e a far valere la nostra voce e il nostro ruolo in Europa. E quegli uomini e quelle donne non ci stanno solo provando, ci stanno riuscendo, come dimostrano i dati di economia e occupazione. <strong><span style="color: #ff0000;">Alessandra Moretti</span> </strong>rappresenta oggi l'urgenza del Veneto di cambiare radicalmente prospettiva, di inaugurare una stagione in cui far valere le qualità che la nostra terra produce, di non accontentarsi più di protestare contro "Roma", ma di immaginare un Veneto che conta a "Roma". Alessandra Moretti esprime il Veneto delle competenze amministrative acquisite sul campo, misurandosi con i problemi di ogni giorno e trovando le soluzioni concrete, senza continuare stancamente nelle lamentele delle colpe altrui.<br />Per questo voterò <span style="color: #ff0000;"><strong>Alessandra Moretti</strong></span>, non solo perché mi fido di lei ma anche perché so che con lei la nostra Regione assumerà finalmente, anche nell'amministrazione, quel respiro internazionale che le aziende hanno assunto da tempo. Un buon presidente non sarà solo, ma ha bisogno di una squadra capace, in cui l'innovazione si coniughi all'esperienza, in cui le competenze poggino su solide basi di umanità e di serietà. <strong><span style="color: #ff0000;">Giancarlo Piva</span></strong>, attualmente sindaco di Este, ha dimostrato di possedere queste qualità ed è per questo che mi sento di proporvi di indicare il suo nome nella lista del Partito Democratico.<br />Qualche settimana fa, dopo anni di politica attiva e di impegno amministrativo, mi sono dimesso dal Consiglio Comunale. Ma non ci si dimette dalla passione, dalla responsabilità e dal servizio ad una comunità. Lo si può fare anche sostenendo persone che meritano di avere la mia e la vostra fiducia. Un impegno che continua.</p> <p style="text-align: justify;"><span style="color: #ff0000;"><strong>Alessandra Moretti</strong></span>, Presidente e <strong><span style="color: #ff0000;">Giancarlo Piva</span></strong>, candidato consigliere, contano quindi sul vostro sostegno. Il 31 maggio il Veneto non può più permettersi di rimpiangere altre occasioni perdute.<br />Cordiali saluti</p> <p style="text-align: justify;">Ivo Rossi</p> <p style="text-align: justify;">Padova 19 maggio 2015</p> <p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Piva1.jpg" alt="Piva1" /><img src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Piva2.jpg" alt="Piva2" /></p> Spazi insufficienti al Tribunale di Padova 2015-05-21T16:18:35Z 2015-05-21T16:18:35Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4077:spazi-insufficienti-al-tribunale-di-padova&catid=73&Itemid=62 Administrator info@ivorossi.it <p><img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/spazi-tribunale.jpg" alt="spazi-tribunale" /></p> <p><img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/spazi-tribunale.jpg" alt="spazi-tribunale" /></p> Padova, città metropolitana_21 maggio 2015-05-21T12:51:22Z 2015-05-21T12:51:22Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4076:padova-citta-metropolitana21-maggio&catid=107 Administrator info@ivorossi.it <p><img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/PD-metropolitana.jpg" alt="PD-metropolitana" /></p> <p><img style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/PD-metropolitana.jpg" alt="PD-metropolitana" /></p> Imprenditori della paura e grossisti d'intolleranza. Padova non è nell'Alabama degli anni '60 2015-05-18T14:44:55Z 2015-05-18T14:44:55Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4075:imprenditori-della-paura-e-smercio-dintolleranza&catid=56&Itemid=54 Administrator info@ivorossi.it <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/piazzaerbe1.jpg" alt="piazzaerbe1" />Al sigg. Presidenti Ascom e Confesercenti</p> <p style="text-align: justify;">Cari Presidenti, scrivo a voi perché in questi anni avete sempre saputo rappresentare gli interessi della vostra categoria con grande equilibrio e soprattutto mettendo al centro l'obiettivo della tutela e della crescita del composito mondo che a Padova è una realtà viva. Con voi nel recente passato abbiamo condiviso obiettivi e strategie volte a migliorare e a promuovere l'offerta del "prodotto città", ovvero l'immagine positiva di Padova. Allo stesso tempo abbiamo condiviso il no alla realizzazione in città di nuove grandi strutture di vendita, proprio perché convinti che uno dei punti di forza della città sia rappresentato dallo straordinario tessuto commerciale che attrae nelle sue botteghe non solo i padovani, ma anche consumatori dal resto della regione e dall'intera Italia.</p> <p style="text-align: justify;">Puntare sul commercio, così come sulla forza attrattiva della bellezza dei nostri monumenti e dei saperi che la città promana, è obiettivo strategico da consolidare e attorno a cui costruire una solida comunità proiettata verso il futuro, consapevole della sua forza e dei suoi valori.</p> <p style="text-align: justify;">Sono certo condividerete con me che questa strategia promozionale, questo raccontare all'Italia e al mondo i nostri valori positivi, come qualsiasi azienda farebbe per consolidare la sua presenza, viene messa purtroppo in discussione, depotenziata, quando non addirittura annullata da un gruppo di "imprenditori della paura" che, per interessi personali e politici, pensano di poter trarre profitto personale o di gruppo, dal dipingere la città a tinte ogni giorno sempre più forti.</p> <p style="text-align: justify;">Quando la città viene descritta come invasa da migranti, da pericolosi gruppi dediti allo spaccio, quando la città si racconta all'Italia come il luogo dell'intolleranza, quasi fosse una cittadina dell'Alabama, quando si organizzano marce dal forte sapore xenofobo, in cui qualcuno finge essere promosse dalla categoria che voi invece rappresentate con serietà, ebbene, quando tutto questo accade ed esce dalla nostre mura per entrare nei telegiornali nazionali, finisce per trasmettere un'idea e una immagine di Padova, diversamente da chi ci vive, come luogo pericoloso e inospitale.</p> <p style="text-align: justify;">Padova sembra diventata, a causa dell'irresponsabilità di pochi, la città simbolo dello scontro e dell'intolleranza. Questa nuova immagine rischia di provocare danni immensi non solo al turismo e alla fruizione commerciale della città ma anche alla stessa capacità attrattiva della nostra università. Parlare male della nostra città per lucrarne un vantaggio politico personale è un comportamento riprovevole, come se un'azienda, quella della paura appunto, per conquistare fette di mercato scommettesse sulla perdita e sul fallimento di tutte le altre aziende.</p> <p style="text-align: justify;">Sono certo condividerete che non possiamo permetterci che le attività, che oggi soffrono la pesantezza della crisi, siano costrette a subire il sovraprezzo dei danni prodotti da questi imprenditori della paura.</p> <p style="text-align: justify;">Per questo, come d'altra parte ho sempre fatto, continuerò a essere al vostro fianco e a quello dei commercianti ed esercenti di Padova, per promuovere la nostra città, per parlarne solo bene, per non usarla mai nello scontro politico, perché le misere beghe locali non finiscano nel tritacarne nazionale facendoci apparire come una delle città più pericolose e antipatiche. Non lo siamo e non ci possiamo permettere che qualcuno, per i propri interessi, scommetta sulla pelle dei vostri associati e della città. Semmai va promossa l'alleanza fra le persone che pensano che la città di Sant'Antonio sia un concentrato di storia, futuro e valori che va fatta conoscere al mondo. Per quella che esattamente è.</p> <p style="text-align: justify;">Cordiali saluti</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Ivo Rossi</strong></p> <p style="text-align: justify;">Padova 18 maggio 2015</p> <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/piazzaerbe1.jpg" alt="piazzaerbe1" />Al sigg. Presidenti Ascom e Confesercenti</p> <p style="text-align: justify;">Cari Presidenti, scrivo a voi perché in questi anni avete sempre saputo rappresentare gli interessi della vostra categoria con grande equilibrio e soprattutto mettendo al centro l'obiettivo della tutela e della crescita del composito mondo che a Padova è una realtà viva. Con voi nel recente passato abbiamo condiviso obiettivi e strategie volte a migliorare e a promuovere l'offerta del "prodotto città", ovvero l'immagine positiva di Padova. Allo stesso tempo abbiamo condiviso il no alla realizzazione in città di nuove grandi strutture di vendita, proprio perché convinti che uno dei punti di forza della città sia rappresentato dallo straordinario tessuto commerciale che attrae nelle sue botteghe non solo i padovani, ma anche consumatori dal resto della regione e dall'intera Italia.</p> <p style="text-align: justify;">Puntare sul commercio, così come sulla forza attrattiva della bellezza dei nostri monumenti e dei saperi che la città promana, è obiettivo strategico da consolidare e attorno a cui costruire una solida comunità proiettata verso il futuro, consapevole della sua forza e dei suoi valori.</p> <p style="text-align: justify;">Sono certo condividerete con me che questa strategia promozionale, questo raccontare all'Italia e al mondo i nostri valori positivi, come qualsiasi azienda farebbe per consolidare la sua presenza, viene messa purtroppo in discussione, depotenziata, quando non addirittura annullata da un gruppo di "imprenditori della paura" che, per interessi personali e politici, pensano di poter trarre profitto personale o di gruppo, dal dipingere la città a tinte ogni giorno sempre più forti.</p> <p style="text-align: justify;">Quando la città viene descritta come invasa da migranti, da pericolosi gruppi dediti allo spaccio, quando la città si racconta all'Italia come il luogo dell'intolleranza, quasi fosse una cittadina dell'Alabama, quando si organizzano marce dal forte sapore xenofobo, in cui qualcuno finge essere promosse dalla categoria che voi invece rappresentate con serietà, ebbene, quando tutto questo accade ed esce dalla nostre mura per entrare nei telegiornali nazionali, finisce per trasmettere un'idea e una immagine di Padova, diversamente da chi ci vive, come luogo pericoloso e inospitale.</p> <p style="text-align: justify;">Padova sembra diventata, a causa dell'irresponsabilità di pochi, la città simbolo dello scontro e dell'intolleranza. Questa nuova immagine rischia di provocare danni immensi non solo al turismo e alla fruizione commerciale della città ma anche alla stessa capacità attrattiva della nostra università. Parlare male della nostra città per lucrarne un vantaggio politico personale è un comportamento riprovevole, come se un'azienda, quella della paura appunto, per conquistare fette di mercato scommettesse sulla perdita e sul fallimento di tutte le altre aziende.</p> <p style="text-align: justify;">Sono certo condividerete che non possiamo permetterci che le attività, che oggi soffrono la pesantezza della crisi, siano costrette a subire il sovraprezzo dei danni prodotti da questi imprenditori della paura.</p> <p style="text-align: justify;">Per questo, come d'altra parte ho sempre fatto, continuerò a essere al vostro fianco e a quello dei commercianti ed esercenti di Padova, per promuovere la nostra città, per parlarne solo bene, per non usarla mai nello scontro politico, perché le misere beghe locali non finiscano nel tritacarne nazionale facendoci apparire come una delle città più pericolose e antipatiche. Non lo siamo e non ci possiamo permettere che qualcuno, per i propri interessi, scommetta sulla pelle dei vostri associati e della città. Semmai va promossa l'alleanza fra le persone che pensano che la città di Sant'Antonio sia un concentrato di storia, futuro e valori che va fatta conoscere al mondo. Per quella che esattamente è.</p> <p style="text-align: justify;">Cordiali saluti</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Ivo Rossi</strong></p> <p style="text-align: justify;">Padova 18 maggio 2015</p> Non sapevo, non vedevo e non sentivo. La presidenza regionale al tempo di Zaia 2015-05-08T09:26:30Z 2015-05-08T09:26:30Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4074:il-ruolo-di-un-presidente-della-regione&catid=106&Itemid=54 Administrator info@ivorossi.it <p style="text-align: justify;">Davvero singolare il ruolo di Presidente "irresponsabile" interpretato da Zaia negli ultimi anni. Da vice di Galan, nonostante a 'palazzo' e fuori i sussurri sulla vicenda MOSE fossero insistenti, nulla sapeva e di nulla si preoccupava.<br />Da Presidente nulla sapeva di ciò che faceva il suo assessore Chisso e, dunque, nulla faceva. Stesso atteggiamento quando sono stati coinvolti alcuni dirigenti regionali. Idem in queste settimane per la vicenda dei fondi alle coop.<br />Ovviamente rabbia, sconcerto e indignazione sono le parole più usate il giorno dopo, quando qualcun altro ha fatto ciò che un Presidente dovrebbe fare per meritarsi il titolo.</p> <p style="text-align: justify;">Ma governare, almeno una volta non era così, era disegnare il futuro della tua regione, assumersi la responsabilità, essere vigili, controllare l'operato dei tuoi collaboratori. Se non è questo a cosa serve un Presidente? Già, dimenticavamo, per lui essere Presidente è commentare e criticare le azioni, quelle degli altri ovviamente, non potendo annoverare risultati a lui ascrivibili.<br />Anche per questo, per non continuare ad avere un presidente commentatore di fatti altrui, il Veneto ha la necessità di cambiare. Anche per questo con Alessandra Moretti, perché il Veneto merita di giocare il campionato europeo e non quello delle leghe regionali, con un presidente che si assuma, finalmente, le responsabilità.</p> <p style="text-align: justify;">Davvero singolare il ruolo di Presidente "irresponsabile" interpretato da Zaia negli ultimi anni. Da vice di Galan, nonostante a 'palazzo' e fuori i sussurri sulla vicenda MOSE fossero insistenti, nulla sapeva e di nulla si preoccupava.<br />Da Presidente nulla sapeva di ciò che faceva il suo assessore Chisso e, dunque, nulla faceva. Stesso atteggiamento quando sono stati coinvolti alcuni dirigenti regionali. Idem in queste settimane per la vicenda dei fondi alle coop.<br />Ovviamente rabbia, sconcerto e indignazione sono le parole più usate il giorno dopo, quando qualcun altro ha fatto ciò che un Presidente dovrebbe fare per meritarsi il titolo.</p> <p style="text-align: justify;">Ma governare, almeno una volta non era così, era disegnare il futuro della tua regione, assumersi la responsabilità, essere vigili, controllare l'operato dei tuoi collaboratori. Se non è questo a cosa serve un Presidente? Già, dimenticavamo, per lui essere Presidente è commentare e criticare le azioni, quelle degli altri ovviamente, non potendo annoverare risultati a lui ascrivibili.<br />Anche per questo, per non continuare ad avere un presidente commentatore di fatti altrui, il Veneto ha la necessità di cambiare. Anche per questo con Alessandra Moretti, perché il Veneto merita di giocare il campionato europeo e non quello delle leghe regionali, con un presidente che si assuma, finalmente, le responsabilità.</p> C'è una bella Padova in finale di Champions a sfidare Manchester 2015-04-27T16:18:31Z 2015-04-27T16:18:31Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4073:ce-una-bella-padova-in-finale-di-champions-a-sfidare-manchester&catid=56&Itemid=54 Administrator info@ivorossi.it <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Specola15.jpg" alt="Specola15" />La rappresentazione delle città, e Padova non è da meno, spesso è fatta di stereotipi che noi stessi contribuiamo a costruire e che, alla lunga, finiscono per diventare l'idea che gli altri, tutti gli altri, hanno di noi. Le interviste andate in onda la scorsa settimana durante la trasmissione Piazza Pulita hanno mostrato una Padova incupita e in difesa, con una Piazza delle Erbe molto diversa da quella che conoscevamo, da cui sono uscite parole dure, cattive, quasi impronunciabili.</p> <p style="text-align: justify;">"<em>Che i se nèga</em>", diceva una nostra concittadina, quasi che i profughi, tra cui molte donne e bambini, non fossero persone ma solo cose, rifiuti. Probabilmente parole figlie di questi nostri tempi in cui prevalgono, e sembrano aver successo, solo gli imprenditori delle paure, che hanno prodotto lo sdoganamento di un linguaggio e di sentimenti che la coscienza collettiva ha sempre rigettato.<br />Esiste però un'altra Padova, più bella anche se meno conosciuta, che lavora in silenzio e non fa notizia perché non urla, che anziché chiudersi intesse relazioni con il mondo e che, per far vincere questa nostra città, non alza muri ma si mette in relazione con il mondo.<br />E' la Padova della nostra Università e del suo Dipartimento di Fisica e Astronomia che assieme all'Istituto Nazionale di Astrofisica negli ultimi anni hanno saputo, non solo far emergere il proprio valore scientifico, ma affermarsi fino ad arrivare ad una scadenza di assoluto rilievo mondiale.<br />E come le partite di <em>Champions</em>, anche questa si gioca di mercoledì, nella non lontana Manchester, mentre i riflettori e l'interesse locali sono stancamente concentrati su storie di quotidiano "degrado". In Gran Bretagna, dunque, Padova, portabandiera di un'Italia che non si ripiega e che scommette su se stessa, giocherà la sua finale più importante che vede in palio l'assegnazione del quartiere generale di un ambiziosissimo progetto mondiale che prevede la realizzazione del più grande radiotelescopio del pianeta. Se la decisione dovesse esserci favorevole, come la qualità del progetto proposto sembra indicare, si aprirà una nuova stagione per la nostra Università, per la ricerca e per l'industria padovane e venete.<br />Se anziché giocare nel campionato dilettanti si sta giocando nella massima serie, lo si deve a persone tenaci che, in silenzio, hanno saputo essere credibili sul piano progettuale e in grado di possedere uno straordinario credito scientifico. Persone e istituzioni che hanno saputo fare alleanze, fare squadra, e che hanno saputo coinvolgere ogni livello del governo del Paese.<br />E' stato un bellissimo esempio di cooperazione con: il Ministro dei Beni culturali che ha garantito la disponibilità alla concessione del Castello dei Carraresi di Padova per la sede del quartier generale; il Ministro della Pubblica Istruzione e della ricerca scientifica che fin dall'inizio, assieme al Ministero dell'Economia, hanno fornito il supporto e garantite le risorse necessarie; il Ministero degli affari Regionali che ha mantenuto uno stretto raccordo fra le istituzioni; il Ministero degli Esteri che si è impegnato a regolare con trattato internazionale i ricercatori (stabilmente circa 120) che da tutto il mondo lavoreranno nella nostra città con uno status diplomatico simile a quello dei loro colleghi del CERN di Ginevra. Senza contare che saranno più di 4000 l'anno i ricercatori e i professori, 'migranti' che ci si augura nessuno immagini di respingere, che ruoteranno nella nostra città provenienti da ogni parte del pianeta. Basterebbero questi cenni per testimoniare il valore del paziente lavoro fatto dal prof. Massimo Turatto che ha saputo, assieme al Presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica prof. Giovanni Bignami e al Rettore, prof. Giuseppe Zaccaria, costruire costruttivi solidi legami con il governo nazionale, indispensabili per competere a questi livelli. E sono orgoglioso di aver portato anch'io un piccolo contributo in questa direzione. Ben altro atteggiamento e approccio, dunque, rispetto a quello che la politica cittadina mette in scena ogni giorno verso il governo, verso Roma, in un conflitto permanente quanto improduttivo che ci isola e che ci fa apparire antipatici e marginali al resto d'Italia.<br />Nonostante la politica cittadina, l'Italia e il suo governo hanno creduto e lavorato per Padova.<br />A testimonianza dell'impegno del sistema Italia verso questo progetto, e del valore della sfida con Manchester, fortemente sostenuta dal gabinetto Cameron, vale per tutti l'intervento, in prima persona del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che si è speso con forza verso gli altri stati membri del consorzio.<br />Se si è arrivati a questo punto, e ci auguriamo che mercoledì lo sforzo straordinario fatto fino ad oggi possa essere coronato dal successo, lo si deve a coloro che, possedendo una <em>visione</em>, hanno saputo trasformarla in <em>progetto</em> e hanno saputo guardare oltre le anguste mura domestiche. Una lezione per tutti noi, per uscire dal nostro provincialismo impaurito, per ripartire dal sapere come condizione per aprirci al mondo andando oltre l'innaturale chiusura di questi nostri tempi.<br />Comunque vada, una bella pagina per Padova e per l'Italia, che non ha guardato alle appartenenze, ma ha saputo guardare al bene comune.</p> <p style="text-align: justify;">Ivo Rossi</p> <p style="text-align: justify;">Padova 27 aprile 2015</p> <p style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" src="http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/images/opposizione_2014/opposizione/Specola15.jpg" alt="Specola15" />La rappresentazione delle città, e Padova non è da meno, spesso è fatta di stereotipi che noi stessi contribuiamo a costruire e che, alla lunga, finiscono per diventare l'idea che gli altri, tutti gli altri, hanno di noi. Le interviste andate in onda la scorsa settimana durante la trasmissione Piazza Pulita hanno mostrato una Padova incupita e in difesa, con una Piazza delle Erbe molto diversa da quella che conoscevamo, da cui sono uscite parole dure, cattive, quasi impronunciabili.</p> <p style="text-align: justify;">"<em>Che i se nèga</em>", diceva una nostra concittadina, quasi che i profughi, tra cui molte donne e bambini, non fossero persone ma solo cose, rifiuti. Probabilmente parole figlie di questi nostri tempi in cui prevalgono, e sembrano aver successo, solo gli imprenditori delle paure, che hanno prodotto lo sdoganamento di un linguaggio e di sentimenti che la coscienza collettiva ha sempre rigettato.<br />Esiste però un'altra Padova, più bella anche se meno conosciuta, che lavora in silenzio e non fa notizia perché non urla, che anziché chiudersi intesse relazioni con il mondo e che, per far vincere questa nostra città, non alza muri ma si mette in relazione con il mondo.<br />E' la Padova della nostra Università e del suo Dipartimento di Fisica e Astronomia che assieme all'Istituto Nazionale di Astrofisica negli ultimi anni hanno saputo, non solo far emergere il proprio valore scientifico, ma affermarsi fino ad arrivare ad una scadenza di assoluto rilievo mondiale.<br />E come le partite di <em>Champions</em>, anche questa si gioca di mercoledì, nella non lontana Manchester, mentre i riflettori e l'interesse locali sono stancamente concentrati su storie di quotidiano "degrado". In Gran Bretagna, dunque, Padova, portabandiera di un'Italia che non si ripiega e che scommette su se stessa, giocherà la sua finale più importante che vede in palio l'assegnazione del quartiere generale di un ambiziosissimo progetto mondiale che prevede la realizzazione del più grande radiotelescopio del pianeta. Se la decisione dovesse esserci favorevole, come la qualità del progetto proposto sembra indicare, si aprirà una nuova stagione per la nostra Università, per la ricerca e per l'industria padovane e venete.<br />Se anziché giocare nel campionato dilettanti si sta giocando nella massima serie, lo si deve a persone tenaci che, in silenzio, hanno saputo essere credibili sul piano progettuale e in grado di possedere uno straordinario credito scientifico. Persone e istituzioni che hanno saputo fare alleanze, fare squadra, e che hanno saputo coinvolgere ogni livello del governo del Paese.<br />E' stato un bellissimo esempio di cooperazione con: il Ministro dei Beni culturali che ha garantito la disponibilità alla concessione del Castello dei Carraresi di Padova per la sede del quartier generale; il Ministro della Pubblica Istruzione e della ricerca scientifica che fin dall'inizio, assieme al Ministero dell'Economia, hanno fornito il supporto e garantite le risorse necessarie; il Ministero degli affari Regionali che ha mantenuto uno stretto raccordo fra le istituzioni; il Ministero degli Esteri che si è impegnato a regolare con trattato internazionale i ricercatori (stabilmente circa 120) che da tutto il mondo lavoreranno nella nostra città con uno status diplomatico simile a quello dei loro colleghi del CERN di Ginevra. Senza contare che saranno più di 4000 l'anno i ricercatori e i professori, 'migranti' che ci si augura nessuno immagini di respingere, che ruoteranno nella nostra città provenienti da ogni parte del pianeta. Basterebbero questi cenni per testimoniare il valore del paziente lavoro fatto dal prof. Massimo Turatto che ha saputo, assieme al Presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica prof. Giovanni Bignami e al Rettore, prof. Giuseppe Zaccaria, costruire costruttivi solidi legami con il governo nazionale, indispensabili per competere a questi livelli. E sono orgoglioso di aver portato anch'io un piccolo contributo in questa direzione. Ben altro atteggiamento e approccio, dunque, rispetto a quello che la politica cittadina mette in scena ogni giorno verso il governo, verso Roma, in un conflitto permanente quanto improduttivo che ci isola e che ci fa apparire antipatici e marginali al resto d'Italia.<br />Nonostante la politica cittadina, l'Italia e il suo governo hanno creduto e lavorato per Padova.<br />A testimonianza dell'impegno del sistema Italia verso questo progetto, e del valore della sfida con Manchester, fortemente sostenuta dal gabinetto Cameron, vale per tutti l'intervento, in prima persona del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che si è speso con forza verso gli altri stati membri del consorzio.<br />Se si è arrivati a questo punto, e ci auguriamo che mercoledì lo sforzo straordinario fatto fino ad oggi possa essere coronato dal successo, lo si deve a coloro che, possedendo una <em>visione</em>, hanno saputo trasformarla in <em>progetto</em> e hanno saputo guardare oltre le anguste mura domestiche. Una lezione per tutti noi, per uscire dal nostro provincialismo impaurito, per ripartire dal sapere come condizione per aprirci al mondo andando oltre l'innaturale chiusura di questi nostri tempi.<br />Comunque vada, una bella pagina per Padova e per l'Italia, che non ha guardato alle appartenenze, ma ha saputo guardare al bene comune.</p> <p style="text-align: justify;">Ivo Rossi</p> <p style="text-align: justify;">Padova 27 aprile 2015</p> 25 aprile 1945 - 2015 2015-04-25T13:52:36Z 2015-04-25T13:52:36Z http://www.ivorossi.it/sito-vecchio/index.php?option=com_content&view=article&id=4072:25-aprile-1945-2015&catid=79&Itemid=63 Administrator info@ivorossi.it <p>Hunt, Perkins, Bostock, Raikes e tanti altri. Avevano vent'anni, venivano dall'Australia e dall'Inghilterra. Sono morti per la nostra libertà. Un fiore è un tributo minimo al loro sacrificio. Grazie<br />(cimitero inglese di Padova - Padua War Cemetery)</p> <p>{gallery}stories/2015aprile25a{/gallery}</p> <p>{gallery}stories/2015aprile25{/gallery}</p> <p>Hunt, Perkins, Bostock, Raikes e tanti altri. Avevano vent'anni, venivano dall'Australia e dall'Inghilterra. Sono morti per la nostra libertà. Un fiore è un tributo minimo al loro sacrificio. Grazie<br />(cimitero inglese di Padova - Padua War Cemetery)</p> <p>{gallery}stories/2015aprile25a{/gallery}</p> <p>{gallery}stories/2015aprile25{/gallery}</p>