“I delitti di Abano”, i virus e gli hacker delle regole
Ha fatto bene Mario Bertolissi a ritornare sulla scena delle degenerazioni di Abano Terme, sugli effetti perversi prodotti dalla pluralità (3+1) dei mandati a sindaco, e sul rapporto malato di una parte della pubblica opinione con chi, in virtù di una carica, diventa padrone e despota di cui aver paura. Paura non a caso evocata qualche giorno fa da un dipendente che avrebbe ammesso di aver truccato le gare non per interesse personale, ma, appunto, per paura. Paura quale conseguenza di una presa capillare del potere attraverso il collocamento di propri uomini di fiducia nei gangli strategici dell'amministrazione pubblica.