Il cors'ivo - La No Fly Zone della Padova leghista e i bombardamenti dei suoi
Come se nulla fosse. Esattamente come nella primavera del 2014. Zaia ci riprova anche nel 2017. Dopo aver firmato nel luglio 2013 l'accordo di programma con il comune, la provincia e l'università, durante un incontro a palazzo Balbi, chiese allora alla "politica" una "no fly zone" sull'ospedale, troppo importante per diventare ostaggio della campagna elettorale. A bombardare la "no fly zone" di Zaia fu il suo compagno di partito che delle parole di Zaia se ne infischiava bellamente, dimostrando quanto a cuore gli stesse l'interesse Padova. E allora Zaia, sul suo appello calpestato, non ebbe nulla da dire. Adesso ci riprova confidando che la memoria sia esercizio di pochi.