La cittàhttp://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta2020-02-01T08:24:57+00:00Ivo Rossiinfo@ivorossi.itJoomla! - Open Source Content ManagementGuido Montesi e quel grido di libertà dei giovani studenti iraniani2020-01-28T18:00:22+00:002020-01-28T18:00:22+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/396-guido-montesi-e-quel-grido-di-liberta-dei-giovani-studenti-iranianiIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Montesi_20.04.31.jpg" alt="Montesi 20.04.31" style="margin: 5px; float: left;" />Con Guido Montesi se ne va l’interprete di una “transizione gentile” da una stagione Dc cominciata nel secondo dopoguerra a quella del “nuovo progetto” di Gottardo e Giaretta. Ha gestito da gentiluomo mite e saggio un anno difficile in una città da riconciliare dopo la lunga stagione dei conflitti e dei processi.<br />Voglio qui ricordarlo per un piccolo episodio che aiuta a capire il suo approccio laico e la sua grande sensibilità, merce non così diffusa in una stagione di forte contrapposizione nei confronti degli oppositori politici.<br />Siamo a cavallo fra il 1981 e il 1982 (vado necessariamente a memoria), quando oltre un centinaio di giovani studenti universitari iraniani, a seguito della deposizione e dell’esilio del primo presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Abolhassan Banisadr, da parte di Khomeini e delle Guardie della rivoluzione, iniziano una protesta con sciopero della fame poiché, se avessero fatto ritorno in patria, per il loro impegno politico avrebbero rischiato l’incarcerazione o addirittura la pena di morte.</p>
<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Montesi_20.04.31.jpg" alt="Montesi 20.04.31" style="margin: 5px; float: left;" />Con Guido Montesi se ne va l’interprete di una “transizione gentile” da una stagione Dc cominciata nel secondo dopoguerra a quella del “nuovo progetto” di Gottardo e Giaretta. Ha gestito da gentiluomo mite e saggio un anno difficile in una città da riconciliare dopo la lunga stagione dei conflitti e dei processi.<br />Voglio qui ricordarlo per un piccolo episodio che aiuta a capire il suo approccio laico e la sua grande sensibilità, merce non così diffusa in una stagione di forte contrapposizione nei confronti degli oppositori politici.<br />Siamo a cavallo fra il 1981 e il 1982 (vado necessariamente a memoria), quando oltre un centinaio di giovani studenti universitari iraniani, a seguito della deposizione e dell’esilio del primo presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Abolhassan Banisadr, da parte di Khomeini e delle Guardie della rivoluzione, iniziano una protesta con sciopero della fame poiché, se avessero fatto ritorno in patria, per il loro impegno politico avrebbero rischiato l’incarcerazione o addirittura la pena di morte.</p>
Dalla città-puzzle casuale alla necessaria visione metropolitana2019-12-07T16:12:07+00:002019-12-07T16:12:07+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/395-dalla-citta-puzzle-casuale-alla-necessaria-visione-metropolitanaIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/bretella_albignasego.jpg" alt="bretella albignasego" width="300" height="87" style="margin: 5px; float: left;" /></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 8pt;">Bene ha fatto il Sindaco, accogliendo le proteste di molti cittadini, in primo luogo quelle di Franco Zecchinato, presidente del Tamiso, e dell’ex assessore Marta dalla Vecchia, a sospendere la decisione relativa alla realizzazione della “tangenziale” di Albignasego.</span></p>
<p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/bretella_albignasego.jpg" alt="bretella albignasego" width="300" height="87" style="margin: 5px; float: left;" /></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 8pt;">Bene ha fatto il Sindaco, accogliendo le proteste di molti cittadini, in primo luogo quelle di Franco Zecchinato, presidente del Tamiso, e dell’ex assessore Marta dalla Vecchia, a sospendere la decisione relativa alla realizzazione della “tangenziale” di Albignasego.</span></p>
La tutela dei beni monumentali a corrente alternata2019-12-07T07:36:46+00:002019-12-07T07:36:46+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/393-la-tutela-dei-beni-monumentali-a-corrente-alternataIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/IMG_2139_2.jpg" alt="IMG 2139 2" width="200" height="158" style="margin: 5px; float: left;" /></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 8pt;">La tutela dei beni storico-culturali è un valore su cui si fonda la nostra Repubblica, una tutela che serve a preservare un patrimonio generatore di identità che, nel tempo, è diventata anche una importante risorsa economica per il nostro bellissimo Paese. E’ una consapevolezza che dovrebbe essere patrimonio collettivo e, non a caso, per rafforzarne l’importanza e i valori generali, di alcune parti se ne chiede spesso il riconoscimento da parte dell’Unesco.</span></p>
<p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/IMG_2139_2.jpg" alt="IMG 2139 2" width="200" height="158" style="margin: 5px; float: left;" /></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 8pt;">La tutela dei beni storico-culturali è un valore su cui si fonda la nostra Repubblica, una tutela che serve a preservare un patrimonio generatore di identità che, nel tempo, è diventata anche una importante risorsa economica per il nostro bellissimo Paese. E’ una consapevolezza che dovrebbe essere patrimonio collettivo e, non a caso, per rafforzarne l’importanza e i valori generali, di alcune parti se ne chiede spesso il riconoscimento da parte dell’Unesco.</span></p>
Il teatro Stabile del Veneto si allarga a Treviso. Nasce la PaTreVe della cultura2019-07-01T11:43:52+00:002019-07-01T11:43:52+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/392-il-teatro-stabile-del-veneto-si-allarga-a-treviso-nasce-la-patreve-della-culturaIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/teatro_verdi-e1525503474926.jpg" alt="teatro verdi e1525503474926" width="253" height="142" style="float: left;" /><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">L'allargamento del Teatro stabile del Veneto al Comune di Treviso, che sarà deliberato mercoledì dall'Assemblea dei Soci dello Stabile (Regione del Veneto, Comune di Venezia, Comune di Padova e provincia di Padova) è, per la cultura veneta e per quella padovana, una bellissima notizia.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Si tratta di una scelta che, sia pur in modo discreto, ha visto protagonista il sindaco Giordani, che assieme ai primi cittadini di Venezia e Treviso, e al Presidente della Regione, hanno finalmente impresso una svolta al tradizionale provincialismo veneto.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Bene dunque che questo appuntamento non venga rubricato come cosa scontata, in particolare per Padova, che con Giordani più di altri ha creduto nella bontà di questa scelta.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/teatro_verdi-e1525503474926.jpg" alt="teatro verdi e1525503474926" width="253" height="142" style="float: left;" /><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">L'allargamento del Teatro stabile del Veneto al Comune di Treviso, che sarà deliberato mercoledì dall'Assemblea dei Soci dello Stabile (Regione del Veneto, Comune di Venezia, Comune di Padova e provincia di Padova) è, per la cultura veneta e per quella padovana, una bellissima notizia.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Si tratta di una scelta che, sia pur in modo discreto, ha visto protagonista il sindaco Giordani, che assieme ai primi cittadini di Venezia e Treviso, e al Presidente della Regione, hanno finalmente impresso una svolta al tradizionale provincialismo veneto.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Bene dunque che questo appuntamento non venga rubricato come cosa scontata, in particolare per Padova, che con Giordani più di altri ha creduto nella bontà di questa scelta.</span></p>
Solo una visione della città futura aiuta a non andare a sbattere2019-06-30T07:01:42+00:002019-06-30T07:01:42+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/391-solo-una-visione-della-citta-futura-aiuta-a-non-andare-a-sbattereIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/IMG_1152.jpg" alt="IMG 1152" width="734" height="805" style="float: left;" /></p><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/IMG_1152.jpg" alt="IMG 1152" width="734" height="805" style="float: left;" /></p>Il cors'Ivo: Le piazze come parcheggi gratuiti2018-04-17T05:45:17+00:002018-04-17T05:45:17+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/384-il-cors-ivo-le-piazze-come-parcheggi-gratuitiIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p style="text-align: justify;"><strong><em><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/park.jpg" alt="park" width="246" height="240" style="margin: 5px; float: left;" />Notizie che non vorresti leggere, che sembrano uscite da un racconto dell'altro secolo, prima che la sostenibilità ambientale e la tutela dello straordinario patrimonio storico culturale cittadino, fonte di inestimabile bellezza diventassero, per una amministrazione cittadina dotata di sensibilità, un obiettivo da perseguire con determinazione:</em></strong><br /><strong><em>dalla tutela di piazza delle Erbe con i paletti mobili (oggi scomparsi), dalla difesa del selciato di piazzi dei Frutti e dei Signori con i paracarri per impedire l'assedio delle auto, con i cancelletti a tutela dell'isola pedonale di via Zabarella Altinate (oggi scomparsi), con la sbarra di via del Santo (oggi disattivata), con le catene a protezione della splendida piazza Capitaniato (completamente eliminate). Se poi le auto prendono possesso dello spazio, trasformano le piazze nel più bel parcheggio gratuito, difficile pensare che si tratti di un caso.</em></strong></p>
<p style="text-align: justify;"><strong><em><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/park.jpg" alt="park" width="246" height="240" style="margin: 5px; float: left;" />Notizie che non vorresti leggere, che sembrano uscite da un racconto dell'altro secolo, prima che la sostenibilità ambientale e la tutela dello straordinario patrimonio storico culturale cittadino, fonte di inestimabile bellezza diventassero, per una amministrazione cittadina dotata di sensibilità, un obiettivo da perseguire con determinazione:</em></strong><br /><strong><em>dalla tutela di piazza delle Erbe con i paletti mobili (oggi scomparsi), dalla difesa del selciato di piazzi dei Frutti e dei Signori con i paracarri per impedire l'assedio delle auto, con i cancelletti a tutela dell'isola pedonale di via Zabarella Altinate (oggi scomparsi), con la sbarra di via del Santo (oggi disattivata), con le catene a protezione della splendida piazza Capitaniato (completamente eliminate). Se poi le auto prendono possesso dello spazio, trasformano le piazze nel più bel parcheggio gratuito, difficile pensare che si tratti di un caso.</em></strong></p>
Dal bianco e nero al technicolor. 1978, il Mattino trasforma la carta in piazza virtuale2018-03-29T15:56:30+00:002018-03-29T15:56:30+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/382-dal-bianco-e-nero-al-technicolor-1978-il-mattino-trasforma-la-carta-in-piazza-virtualeIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Barbieri2004.jpg" alt="Barbieri2004" width="247" height="196" style="margin: 5px; float: left;" />Caro direttore, per chi, in quel 1978 pieno di contraddizioni e cambiamenti, aveva poco più che vent’anni e viveva le inquietudini di una generazione che sognava di diventare protagonista del proprio futuro, il Mattino è stato una rottura dello status quo ante, ha creato un luogo che prima non c’era, una piazza animata dai tanti, in particolare giovani e forze sociali e sindacali allora protagoniste, che sentivano il bisogno di capire il tempo che si annunciava. Ha offerto ai padovani nuove chiavi di lettura per leggere e interpretare una realtà fino ad allora vista solo in bianco e nero, rompendo un’informazione fatta di cronaca e di “veline” alla Vittorio Orefice, quei bollettini ufficiali che registravano solo ciò che il potere riteneva fosse consentito far sapere. Era come respirare una boccata d'aria fresca, trasmessa da un gruppo di giovani giornalisti a cui era concesso, grazie ad un editore lungimirante e controcorrente, di raccontare il mondo con occhi nuovi, e raccontarlo in <em>technicolor</em>, senza più strutture lessicali paludate.</p>
<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Barbieri2004.jpg" alt="Barbieri2004" width="247" height="196" style="margin: 5px; float: left;" />Caro direttore, per chi, in quel 1978 pieno di contraddizioni e cambiamenti, aveva poco più che vent’anni e viveva le inquietudini di una generazione che sognava di diventare protagonista del proprio futuro, il Mattino è stato una rottura dello status quo ante, ha creato un luogo che prima non c’era, una piazza animata dai tanti, in particolare giovani e forze sociali e sindacali allora protagoniste, che sentivano il bisogno di capire il tempo che si annunciava. Ha offerto ai padovani nuove chiavi di lettura per leggere e interpretare una realtà fino ad allora vista solo in bianco e nero, rompendo un’informazione fatta di cronaca e di “veline” alla Vittorio Orefice, quei bollettini ufficiali che registravano solo ciò che il potere riteneva fosse consentito far sapere. Era come respirare una boccata d'aria fresca, trasmessa da un gruppo di giovani giornalisti a cui era concesso, grazie ad un editore lungimirante e controcorrente, di raccontare il mondo con occhi nuovi, e raccontarlo in <em>technicolor</em>, senza più strutture lessicali paludate.</p>
La ZTL dell’e-commerce2018-03-23T19:25:17+00:002018-03-23T19:25:17+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/380-la-ztl-dell-e-commerceIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/pzza-erbe.jpg" alt="pzza erbe" width="341" height="226" style="margin: 5px; float: left;" />Quello dei commercianti, che in questi mesi - dal tram alla ZTL - hanno fatto sentire la loro protesta, è un grido di dolore che sarebbe imperdonabile minimizzare, così come sarebbe miope limitarsi a guardare al dito indicante la ZTL, anziché alla luna delle trasformazioni in atto nel commercio, vera causa generatrice della loro sofferenza.<br />E’ evidente da una molteplicità di manifestazioni, comprese queste ultime levate di scudi, che siamo di fronte a una categoria legittimamente impaurita, che assiste impotente e quasi con sgomento alla trasformazione del commercio, che minaccia la fonte della propria vita futura e del reddito familiare. In questo senso la zona a traffico limitato, con l’estensione dalle 20 alle 24, di per sé nulla c’entra, , tanto più se pensiamo che i negozi chiudono alle 19,30.</p>
<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/pzza-erbe.jpg" alt="pzza erbe" width="341" height="226" style="margin: 5px; float: left;" />Quello dei commercianti, che in questi mesi - dal tram alla ZTL - hanno fatto sentire la loro protesta, è un grido di dolore che sarebbe imperdonabile minimizzare, così come sarebbe miope limitarsi a guardare al dito indicante la ZTL, anziché alla luna delle trasformazioni in atto nel commercio, vera causa generatrice della loro sofferenza.<br />E’ evidente da una molteplicità di manifestazioni, comprese queste ultime levate di scudi, che siamo di fronte a una categoria legittimamente impaurita, che assiste impotente e quasi con sgomento alla trasformazione del commercio, che minaccia la fonte della propria vita futura e del reddito familiare. In questo senso la zona a traffico limitato, con l’estensione dalle 20 alle 24, di per sé nulla c’entra, , tanto più se pensiamo che i negozi chiudono alle 19,30.</p>
Il cors'Ivo: le radici che fanno scorrere la linfa ciclabile, e non solo2018-03-11T14:30:12+00:002018-03-11T14:30:12+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/379-piste-ciclabili-in-cittaIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/bici4.jpg" alt="bici4" width="200" height="213" style="margin: 5px; float: left;" /><strong><em>Bel segnale l’attenzione dedicata alla “bicipolitana”, ed anche motivo di soddisfazione vedere come quella cartina pubblicata oggi dal Mattino di Padova (che avevo realizzato nel 2007/2008 per raccontare il futuro di una città a due ruote) sia ancora là a testimoniare visione generale e progetti. Rispetto ad allora, molti itinerari indicati a trattini, con il lavoro fatto fino al 2014, sono diventati piste ciclabili vere e proprie e ponti per collegarle, portando quel tessuto di 115 km di allora agli attuali 168 km. Gli stessi del 2014, purtroppo, quando si conclude l’esperienza del centro sinistra di governo.</em></strong></p>
<p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/bici4.jpg" alt="bici4" width="200" height="213" style="margin: 5px; float: left;" /><strong><em>Bel segnale l’attenzione dedicata alla “bicipolitana”, ed anche motivo di soddisfazione vedere come quella cartina pubblicata oggi dal Mattino di Padova (che avevo realizzato nel 2007/2008 per raccontare il futuro di una città a due ruote) sia ancora là a testimoniare visione generale e progetti. Rispetto ad allora, molti itinerari indicati a trattini, con il lavoro fatto fino al 2014, sono diventati piste ciclabili vere e proprie e ponti per collegarle, portando quel tessuto di 115 km di allora agli attuali 168 km. Gli stessi del 2014, purtroppo, quando si conclude l’esperienza del centro sinistra di governo.</em></strong></p>