Il cors'ivo - 'Un territorio chiuso, è un territorio perdente...'

stopIl presidente Confindustria di Padova scatta una foto del declino: “un territorio chiuso, che non vede quello che c’è fuori, è un territorio perdente”.
L’ha detto in modo elegante, “la svolta entro due anni, o sarà declino”. Ma pur fingendo di parlare al futuro, il messaggio è inequivocabile, perché giusto di due anni e mezzo è il tempo consumato e buttato dal sindaco venuto da terre extra moenia. E il tempo, ce lo ricorda sempre Finco, è un fattore decisivo nel mondo della competizione; delle aziende che devono innovare per stare a galla, così come per le città.
Quando dice che “un territorio chiuso, che non vede quello che c’è fuori, è un territorio perdente”, racconta la condizione che sta vivendo la nostra città.
E detto da un imprenditore importante, anche lui dell’Alta, suona come un de profundis e una presa di distanza dal candidato voluto da alcuni ottuagenari di Confindustria.
Bene dunque Finco. Ma proprio per questo, per evitare di perdere altri "Tram", anche per Confindustria probabilmente è giunto il tempo di assumere quelle responsabilità generali che la situazione richiede.

Il World Heritage Tourism Expo emigra verso lidi più ospitali

SaloneE con questa fanno tre! Anche World Heritage Tourism Expo, portato a Padova nel 2014 grazie a un accordo che avevo sottoscritto con gli organizzatori di questa importante manifestazione culturale, in primo luogo il sindaco di Assisi, il prossimo anno abbandona la città del Santo per Arezzo, a causa del disinteresse dell'attuale inquilino di palazzo Moroni. Dopo la Fiera delle parole e la Biennale di architettura Barbara Cappochin,

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Il cors'ivo - Scusate il ritardo!

centro congressiScusate il ritardo! Persi due anni e mezzo e hanno il coraggio di inventarsi presunti nemici. La farsa continua.
Finalmente il cantiere per il nuovo centro congressi, dopo una serie copiosa di finte prime pietre, sembra prendere forma. Un'amministrazione seria avrebbe sentito il dovere di scusarsi per il ritardo nell'avvio dell'opera che, è utile ricordare in una città di smemorati, è stata voluta dall'amministrazione guidata da Flavio Zanonato e la cui gara è stata conclusa nel mese di dicembre del 2013 durante l'anno della mia amministrazione.
Vada per le mancate scuse, ma dover leggere che "molti a sinistra dicevano che quest'opera non sarebbe mai stata realizzata" dà la misura della miseria umana e politica di chi ogni giorno è costretto ad inventarsi un nemico contro cui combattere, anche elevando al rango di oppositore dell'opera chi l'ha fortemente voluta, finanziata e posta in gara, fino ad arrivare all'assegnazione dei lavori all'impresa vincitrice. Senza dimenticare l'opposizione manifestata nei cinque anni precedenti. (foto da Il Mattino)

Il sindaco inaugura l’opera che lo sconfessa. Il presunto acquitrino di Padova ovest non c’è più

limenellaTalvolta basta avere pazienza, e anche se gli ultimi due anni sono stati avari di opere pubbliche progettate e realizzate, le opere ereditate prima o poi spuntano e, anche se involontariamente, finiscono per sbugiardare gli impudenti tagliatori di nastri. E’ il caso dei semi messi a germogliare qualche anno fa dello scolmatore Limenella Fossetta che, dopo una lunga stagione di cantieri, stanno per dare alla città un’opera pubblica fondamentale per liberarla dall’incubo delle piogge. Gli allagamenti della zona di Montà, Ponterotto e dell’Arcella saranno solo un ricordo grazie al grande tubo di 4 metri per 2,70, lungo la bellezza di 2 chilometri e capace di convogliare a fiume ben 4.800 litri al secondo, opera che l’amministrazione di centro sinistra ha fortemente voluto per dare soluzione ai problemi idraulici della zona ovest di Padova.

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E il convitato di pietra restò solo.

SaloneMettere a confronto alcune fra le personalità più eminenti attorno ai grandi temi del futuro della città, e della comunità che ci vive, è un "servizio" che Il Mattino di Padova* ha utilmente realizzato nel diversamente-vuoto agostano, a partire da un’importante intervista con il vescovo don Claudio Cipolla. Le diverse provenienze e appartenenze culturali e politiche hanno reso ancora più vere preoccupazioni e aspettative.
L’affresco che ne è uscito ha messo in luce alcuni aspetti di contesto che provo brevemente a riassumere.
A) E’ avvertito da parte di tutti gli intervistati, di destra o sinistra o semplicemente cittadini impegnati, la necessità di un luogo in cui la città tutta, a partire dalle sue classi dirigenti, possa confrontarsi, scambiarsi orientamenti, condividere obiettivi.
B) È emersa da parte di tutti la necessità che gli attori e tutte le istituzioni dialoghino fra di loro, consapevoli che la stagione del piccolo e bello e dei protagonisti solitari è finita, e che solo lo scambio e l'interrelazione possono produrre risultati positivi.

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