La tutela dei beni monumentali a corrente alternata
La tutela dei beni storico-culturali è un valore su cui si fonda la nostra Repubblica, una tutela che serve a preservare un patrimonio generatore di identità che, nel tempo, è diventata anche una importante risorsa economica per il nostro bellissimo Paese. E’ una consapevolezza che dovrebbe essere patrimonio collettivo e, non a caso, per rafforzarne l’importanza e i valori generali, di alcune parti se ne chiede spesso il riconoscimento da parte dell’Unesco.
Così a Padova, le mura del Cinquecento con i suoi bastioni non sono un patrimonio minore ma parte fondante di ciò che siamo. Suona per tutti come monito la violenza perpetrata negli anni’50 dalla lobby universitaria dei clinici, che in nome dell’urgenza per la realizzazione del nuovo policlinico, provocò la distruzione delle mura e di parti del parco Treves. L’urgenza, più che la tutela, quasi a coprire ingiustificabili ritardi, da allora sembra essere diventato il tratto dell’agire. Settant’anni dopo, infatti, sembrano ricorrere la stessa urgenza di 20 anni fa (2001), quando la soluzione “barchetta di Botta” fu accantonata dalla Regione e, a richiamare la città ad un disegno innovativo e coerente, per la prima volta nel programma elettorale del candidato sindaco Zanonato (2004) comparve l’obiettivo del nuovo ospedale, la cui prima tranche avrebbe dovuto essere il materno infantile. Ora, di nuovo, in nome della stessa urgenza, rivendicata da chi ha affossato l’accordo di programma per il nuovo ospedale (firmato da Regione, Comune, Provincia e Università nel luglio 2013), si propone di tornare su quelle mura martoriate.
Sono certo che la notizia, che lega la rimozione del Soprintendente ai rilievi posti a tutela delle mura e del bastione Cornaro, non sia né vera né verosimile, tanto più per una città che ha chiesto il riconoscimento dei cicli di affreschi del Trecento come patrimonio Unesco.
Il tema di fondo rimane sempre lo stesso: l'idea della città, le sue scelte strategiche, che dovrebbero guidare ogni scelta.