Bando periferie: l’incompetenza dello specialista del degrado ha impoverito Padova. Lo certifica Luigi Ometto
Il presidente dell’Ance Luigi Ometto, parlando del bando periferie e dell’inglorioso 107° posto su 120 a cui è arrivata la città di Padova, pur attribuendo generosamente la presunzione di buona fede all’amministrazione di incapaci che è stata mandata a casa a novembre: “sarebbe assurdo che avessero sbagliato così grossolanamente” e aggiungendo clemente “non ho dubbi che avessero valutato seriamente la tipologia di bando a cui si partecipava altrimenti saremo di fronte ad una incompetenza di una gravità a cui io non credo” è costretto ad ammettere che i “progetti presentati poco avevano a che fare con il bando”.
Dice anche un’altra cosa importante, che ci sarebbe piaciuto sentire dall’Ance quando al governo c’era l’amministrazione che ha preceduto quella degli incapaci: “A Padova veri e propri ghetti non ce ne sono, tutti i quartieri hanno una popolazione mista fatte di zone più o meno ricche ma ben amalgamate fra loro”. Parole serie che smentiscono la vulgata degli ultimi anni che, per ragioni solo di natura politica, hanno contribuito a dipingere la città (prima dell’avvento dell’amministrazione del degrado, ovviamente) come un luogo invivibile, che adesso si scopre non corrispondere al vero.
Nella breve intervista dice anche un’altra cosa importante “la vera questione rimane comunque quella delle infrastrutture del trasporto pubblico che connetta in maniera ben più capillare di quanto non sia ora tutte le aree della città fra loro con il centro”. Giusto a tal proposito non va dimenticato che quelle infrastrutture per il Tram erano state progettate, come Dio comanda, ed erano stati ottenuti finanziamenti per 70 milioni di euro. Soldi naturalmente buttati al vento dal commercialista di merende a cui hanno creduto coloro che pensavano che Padova fosse fatta di ghetti, con nessun amalgama fra nuovi e vecchi residenti, e non fossero necessarie nuove linee di tram. Tre anni sono stati buttati al vento, e purtroppo non torneranno, così come il ciclo di opere pubbliche che si sarebbero potute realizzare per la città e anche con beneficio di lavoratori e aziende.
Ivo Rossi
Padova 11 gennaio 2017
P.S. si allega la riflessione fatta a suo tempo
http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/295-periferie-al-bando?highlight=WyJwZXJpZmVyaWUiXQ==