Quando sono i 'progettini' a renderci periferici

periferie16Quando la nostra era ancora una città aperta e curiosa, e non disdegnava il confronto con i più grandi architetti contemporanei, ospitare la Biennale di Architettura dedicata a Barbara Cappochin - che consentiva di portare in città alcuni fra i più grandi progettisti contemporanei - era considerato un grandissimo prestigio.
La rigenerazione delle periferie, tema centrale dei prossimi decenni, era al centro della riflessione e dell’iniziativa, come in occasione della mostra sull’opera di Renzo Piano, il quale ci ricordava come: “La bellezza naturale del nostro Paese non è merito nostro. Ciò che può essere merito nostro è migliorare le periferie, che sono la parte fragile della città e che possono diventare belle”.


Quale migliore occasione, dunque, per mettere a frutto un pensiero, qualora se ne possegga uno, utilizzando il bando statale sulle periferie?
Si trattava di una grande sfida per questa giunta extra moenia, un’occasione purtroppo mancata a causa delle fragili basi culturali su cui poggiare una sfida così complessa e affascinante, in cui c’è bisogno che la grammatica e la sintassi architettonica si affidino ad un disegno e ad un pensiero urbano riconoscibile, in cui i cittadini “periferici” siano coinvolti e avvertano l’interesse alla loro centralità.
Questa giunta, che nel corso di due anni è riuscita nell’impresa di rendere periferica Padova, si è dunque limitata - come lo studente che ha studiato poco e che scopiazza qua e là - a pescare a caso dall’elenco delle opere pubbliche, in modo scoordinato e avulso rispetto al bando, non rispondendo ai principi stabiliti che attribuisce punteggi in base a:
- tempestività: molti interventi (Boschetti, Mura, Bembo, Castello) richiedono pareri vincolanti di Soprintendenza, Genio Civile, Consorzio di Bonifica, Bonifiche ambientali e belliche, che vanificano la tempestività degli stessi;
- sinergie pubblico private, almeno al 25%: (non si conoscono i contributi privati previsti, e nel caso dei campi del Petrarca Rugby, più che tema periferie sembra rientrare nell’alveo dell’impiantistica sportiva che implementa le sue attività in ambito extra sportivo);
- fattibilità economico finanziaria e coerenza: la fattibilità è garantita dal fatto di avere ogni singolo progetto nell’elenco delle opere pubbliche; la coerenza con il bando è frammentaria, in quanto, anche geograficamente, i singoli interventi non si trovano su un’unica zona - periferica - della città;
- qualità e innovazione: il recupero e la conservazione delle mura e del vallo è obiettivo condivisibile ma difficilmente considerabile periferico e innovativo, così come il restauro del Castello che, va ricordato è iniziato nel 2007; il preliminare di via Bembo verso Albignasego risale al 2008; via Canestrini risale al 2010/11; il parco/giardinetto del Boschetti, vista la sua centralità, non sembra possedere i requisiti richiesti, così come la videosorveglianza, che per come è stata configurata è una semplice fornitura, priva di qualsiasi requisito smart.
- capacità di innesco per la rivitalizzazione economica: difficile intravederli (le videocamere diminuiranno il mercato clandestino?)…


Manca insomma una visione e, d’altra parte, per tentare di dare un senso a oggetti tra loro scoordinati, si è dovuti ricorrere ad un professionista esterno, che per quanto bravo, difficilmente avrebbe potuto fare miracoli con il poco a disposizione. E a proposito del professionista, è interessante notare come con determina 2016.90.0329 del 29.07.2016 sia stato affidato l’incarico: ASSISTENZA AL R.U.P. PER LA REDAZIONE E STESURA DELLA DOCUMENTAZIONE PER L'ACCESSO AI FINANZIAMENTI PREVISTI DAL BANDO DI CUI AL DPCM 25.05.2016 RELATIVI ALLA SMART CITY. AFFIDAMENTO INCARICO ALL'ARCH…………PER COMPLESSIVI € 8.247,20; e che, nella stessa seduta di giunta, con determina 2016.90.0332 del 29.07.16 sia stato affidato quest’altro incarico: RESTAURO E RECUPERO FUNZIONALE PALAZZINE "A" E "C" DI PIAZZALE BOSCHETTI. AFFIDAMENTO INCARICO DI PROGETTAZIONE PRELIMINARE A ………… PER COMPLESSIVI € 48.848,80.
Con la prima determina l’incarico viene dato al professionista, individualmente inteso, mentre nel secondo viene dato allo studio dello stesso professionista. Considerata la soglia stabilita dalla legge dei 40 mila euro netti per gli affidamenti senza gara si può comprendere la ragione dello spezzatino che, sommati, porta a 57 mila lordi il compenso complessivo. Furbizie? Qualcuno potrebbe dire: operazioni di prestigio da periferia. Oppure?

Gianni Berno
Ivo Rossi

Padova, 1 settembre 2016

Leggi l'articolo su Il Mattino di Padova, 2-9-2016

Leggi l'articolo su Il Gazzettino di Padova, 3-9-2016

Leggi anche: http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/295-periferie-al-bando

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