Periferie al bando

mattino16Padova partecipa al bando per le periferie. Una buona notizia. Finalmente, verrebbe da dire visti i precedenti che hanno portato all'abbandono dei finanziamenti per la seconda linea del tram, e visto che in due anni non si è visto uno straccio di progetto.

A leggere attentamente i titoli di quelli che vengono pomposamente definiti “progetti” (mi immagino il caposettore che in fretta e furia confeziona due cartine e abbozza due dati), sorge il dubbio che il nostro abbia sbagliato bando: infatti più della metà dei “progetti” elencati dal Comune non riguardano le periferie ma il centro città. Difficile sostenere che il Castello Carrarese oppure le mura cinquecentesche possano essere considerate periferie. E a ben guardare le piste ciclabili proposte per la partecipazione al bando, via Bembo e via Canestrini, si scopre che in realtà si tratta di piste già finanziate dalla mia amministrazione, che il sindaco nel suo primo anno di mandato aveva cancellato. Anche l'intervento riguardante la scuola Montegrappa, sembra essere poco attinente al tema periferie, rientrando nei bandi per le scuole. Ma tant'è...

Per dare un titolo altisonante ai progetti il nostro li ha definiti Smart, probabilmente per inserirsi nel dibattito suscitato dalla Camera di Commercio, Università e categorie professionali, in primis il settore terziario innovativo di Confindustria con il bando Soft City, che ricordo di aver avviato tre anni e mezzo fa con il coinvolgimento del Politecnico di Torino.
Bene dunque.
Peccato che la proposta preveda solo un acquisto di telecamere, e con il lavoro avviato dalla Camera di Commercio sembri voler solo marcare la sua estraneità.
Insomma un modo per dire, ancora una volta, "comando io", e della vostra collaborazione non mi interessa assolutamente nulla.

Per concludere, proprio l'affermazione del sindaco in cui sfida il governo a dargli i soldi, fornisce la cifra dell’approccio che di tecnico sembra non avere nulla. Per il nostro l’obiettivo è lo scontro politico, e in questo senso la fragilità dei progettini, per giunta estranei al bando, sono funzionali a farsi inevitabilmente dire di no, non da Renzi, ma dalle strutture tecniche che saranno chiamate a valutare fra centinaia di progetti seri presentate dalle varie città.
E già si possono immaginare le urla scomposte, perché in fondo al nostro interessa solo questo.

P.s. Se solo avesse voluto attingere dal cassetto qualche progetto di rigenerazione urbana delle periferie che avevo fatto elaborare, probabilmente avrebbe avuto qualche chance in più di veder riconosciuto il lavoro e la città ne avrebbe tratto giovamento, proprio nei quartieri che ne hanno bisogno. Proprio perché periferie.

Ivo Rossi

Padova 28 agosto 2016

 

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