Homehttp://www.ivorossi.it/sito-nuovo/2020-02-01T08:23:47+00:00Joomla! - Open Source Content ManagementGuido Montesi e quel grido di libertà dei giovani studenti iraniani2020-01-28T19:00:22+00:002020-01-28T19:00:22+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/396-guido-montesi-e-quel-grido-di-liberta-dei-giovani-studenti-iranianiIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Montesi_20.04.31.jpg" alt="Montesi 20.04.31" style="margin: 5px; float: left;" />Con Guido Montesi se ne va l’interprete di una “transizione gentile” da una stagione Dc cominciata nel secondo dopoguerra a quella del “nuovo progetto” di Gottardo e Giaretta. Ha gestito da gentiluomo mite e saggio un anno difficile in una città da riconciliare dopo la lunga stagione dei conflitti e dei processi.<br />Voglio qui ricordarlo per un piccolo episodio che aiuta a capire il suo approccio laico e la sua grande sensibilità, merce non così diffusa in una stagione di forte contrapposizione nei confronti degli oppositori politici.<br />Siamo a cavallo fra il 1981 e il 1982 (vado necessariamente a memoria), quando oltre un centinaio di giovani studenti universitari iraniani, a seguito della deposizione e dell’esilio del primo presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Abolhassan Banisadr, da parte di Khomeini e delle Guardie della rivoluzione, iniziano una protesta con sciopero della fame poiché, se avessero fatto ritorno in patria, per il loro impegno politico avrebbero rischiato l’incarcerazione o addirittura la pena di morte.</p>
</div><div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Montesi_20.04.31.jpg" alt="Montesi 20.04.31" style="margin: 5px; float: left;" />Con Guido Montesi se ne va l’interprete di una “transizione gentile” da una stagione Dc cominciata nel secondo dopoguerra a quella del “nuovo progetto” di Gottardo e Giaretta. Ha gestito da gentiluomo mite e saggio un anno difficile in una città da riconciliare dopo la lunga stagione dei conflitti e dei processi.<br />Voglio qui ricordarlo per un piccolo episodio che aiuta a capire il suo approccio laico e la sua grande sensibilità, merce non così diffusa in una stagione di forte contrapposizione nei confronti degli oppositori politici.<br />Siamo a cavallo fra il 1981 e il 1982 (vado necessariamente a memoria), quando oltre un centinaio di giovani studenti universitari iraniani, a seguito della deposizione e dell’esilio del primo presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Abolhassan Banisadr, da parte di Khomeini e delle Guardie della rivoluzione, iniziano una protesta con sciopero della fame poiché, se avessero fatto ritorno in patria, per il loro impegno politico avrebbero rischiato l’incarcerazione o addirittura la pena di morte.</p>
</div>Dalla città-puzzle casuale alla necessaria visione metropolitana2019-12-07T17:12:07+00:002019-12-07T17:12:07+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/395-dalla-citta-puzzle-casuale-alla-necessaria-visione-metropolitanaIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/bretella_albignasego.jpg" alt="bretella albignasego" width="300" height="87" style="margin: 5px; float: left;" /></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 8pt;">Bene ha fatto il Sindaco, accogliendo le proteste di molti cittadini, in primo luogo quelle di Franco Zecchinato, presidente del Tamiso, e dell’ex assessore Marta dalla Vecchia, a sospendere la decisione relativa alla realizzazione della “tangenziale” di Albignasego.</span></p>
</div><div class="feed-description"><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/bretella_albignasego.jpg" alt="bretella albignasego" width="300" height="87" style="margin: 5px; float: left;" /></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 8pt;">Bene ha fatto il Sindaco, accogliendo le proteste di molti cittadini, in primo luogo quelle di Franco Zecchinato, presidente del Tamiso, e dell’ex assessore Marta dalla Vecchia, a sospendere la decisione relativa alla realizzazione della “tangenziale” di Albignasego.</span></p>
</div>Per un regionalismo cooperativo e solidale - convegno ad Avellino2019-12-07T08:49:12+00:002019-12-07T08:49:12+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-politica/394-per-un-regionalismo-cooperativo-e-solidale-convegno-ad-avellinoIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Avellino_convegno.jpg" alt="Avellino convegno" width="400" height="563" style="margin: 5px; float: left;" /></p></div><div class="feed-description"><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Avellino_convegno.jpg" alt="Avellino convegno" width="400" height="563" style="margin: 5px; float: left;" /></p></div>La tutela dei beni monumentali a corrente alternata2019-12-07T08:36:46+00:002019-12-07T08:36:46+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/393-la-tutela-dei-beni-monumentali-a-corrente-alternataIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/IMG_2139_2.jpg" alt="IMG 2139 2" width="200" height="158" style="margin: 5px; float: left;" /></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 8pt;">La tutela dei beni storico-culturali è un valore su cui si fonda la nostra Repubblica, una tutela che serve a preservare un patrimonio generatore di identità che, nel tempo, è diventata anche una importante risorsa economica per il nostro bellissimo Paese. E’ una consapevolezza che dovrebbe essere patrimonio collettivo e, non a caso, per rafforzarne l’importanza e i valori generali, di alcune parti se ne chiede spesso il riconoscimento da parte dell’Unesco.</span></p>
</div><div class="feed-description"><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/IMG_2139_2.jpg" alt="IMG 2139 2" width="200" height="158" style="margin: 5px; float: left;" /></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 8pt;">La tutela dei beni storico-culturali è un valore su cui si fonda la nostra Repubblica, una tutela che serve a preservare un patrimonio generatore di identità che, nel tempo, è diventata anche una importante risorsa economica per il nostro bellissimo Paese. E’ una consapevolezza che dovrebbe essere patrimonio collettivo e, non a caso, per rafforzarne l’importanza e i valori generali, di alcune parti se ne chiede spesso il riconoscimento da parte dell’Unesco.</span></p>
</div>Il teatro Stabile del Veneto si allarga a Treviso. Nasce la PaTreVe della cultura2019-07-01T13:43:52+00:002019-07-01T13:43:52+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/392-il-teatro-stabile-del-veneto-si-allarga-a-treviso-nasce-la-patreve-della-culturaIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/teatro_verdi-e1525503474926.jpg" alt="teatro verdi e1525503474926" width="253" height="142" style="float: left;" /><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">L'allargamento del Teatro stabile del Veneto al Comune di Treviso, che sarà deliberato mercoledì dall'Assemblea dei Soci dello Stabile (Regione del Veneto, Comune di Venezia, Comune di Padova e provincia di Padova) è, per la cultura veneta e per quella padovana, una bellissima notizia.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Si tratta di una scelta che, sia pur in modo discreto, ha visto protagonista il sindaco Giordani, che assieme ai primi cittadini di Venezia e Treviso, e al Presidente della Regione, hanno finalmente impresso una svolta al tradizionale provincialismo veneto.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Bene dunque che questo appuntamento non venga rubricato come cosa scontata, in particolare per Padova, che con Giordani più di altri ha creduto nella bontà di questa scelta.</span></p>
</div><div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/teatro_verdi-e1525503474926.jpg" alt="teatro verdi e1525503474926" width="253" height="142" style="float: left;" /><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">L'allargamento del Teatro stabile del Veneto al Comune di Treviso, che sarà deliberato mercoledì dall'Assemblea dei Soci dello Stabile (Regione del Veneto, Comune di Venezia, Comune di Padova e provincia di Padova) è, per la cultura veneta e per quella padovana, una bellissima notizia.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Si tratta di una scelta che, sia pur in modo discreto, ha visto protagonista il sindaco Giordani, che assieme ai primi cittadini di Venezia e Treviso, e al Presidente della Regione, hanno finalmente impresso una svolta al tradizionale provincialismo veneto.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: 'times new roman', times;">Bene dunque che questo appuntamento non venga rubricato come cosa scontata, in particolare per Padova, che con Giordani più di altri ha creduto nella bontà di questa scelta.</span></p>
</div>Solo una visione della città futura aiuta a non andare a sbattere2019-06-30T09:01:42+00:002019-06-30T09:01:42+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/391-solo-una-visione-della-citta-futura-aiuta-a-non-andare-a-sbattereIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/IMG_1152.jpg" alt="IMG 1152" width="734" height="805" style="float: left;" /></p></div><div class="feed-description"><p><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/IMG_1152.jpg" alt="IMG 1152" width="734" height="805" style="float: left;" /></p></div>Franco Cremonese: la DC, dalla maggioranza assoluta al crollo del 1993. Alle radici del regionalismo veneto2019-03-27T08:05:15+00:002019-03-27T08:05:15+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-politica/390-franco-cremonese-la-dc-dalla-maggioranza-assoluta-al-crollo-del-1993-alle-radici-del-regionalismo-veneto-2Ivo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><span class="Nessuno"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/Dubcek.jpg" alt="Dubcek" width="270" height="199" /></span></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span class="Nessuno" style="font-size: 10pt;"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;">S<strong style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11px;"><span class="Nessuno"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;">abato 30 marzo 2019, sarà presentata a Padova, ad un anno dalla scomparsa, una raccolta di riflessioni e ricordi su Franco Cremonese, Presidente della giunta della Regione Veneto dal 1989 al 1992. L'incontro, animato da Enzo Carra, Marco Follini e Bruno Tabacci, si svolgerà presso l'Auditorium del centro culturale Altinate/San Gaetano, alle ore 10. Nella foto l'incontro con Alexander Dubcek avvenuto nel 1991.</span></span></strong></span></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span class="Nessuno" style="font-size: 10pt;"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;"><span class="Nessuno"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;">Anticipo qui il mio contributo alla raccolta. </span></span></span></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span class="Nessuno" style="font-size: 10pt;"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;">L’avventura politica e umana di Franco Cremonese, collocata a cavallo fra un “solido” mondo antico - che a un giovane consigliere regionale dei Verdi appariva allora una realtà insopportabilmente immobile - e il terremoto politico e umano del 1992, è la storia di una generazione che si è trovata ad essere interprete di una lunga stagione di sviluppo e di crescita del Paese e del Veneto in particolare, e allo stesso tempo del logoramento generato dal suo incontrastato potere. Erano quelli, anni in cui nel Veneto la DC raccoglieva ancora la maggioranza assoluta dei consensi, con la sinistra relegata ad un rispettoso ruolo marginale, e dove i governi di coalizione, con il PSI o gli altri piccoli satelliti, potevano essere derubricati a concessioni liberali, rispondenti più ad esigenze politiche nazionali, che a necessità territoriali.</span></span></p>
</div><div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><span class="Nessuno"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/Dubcek.jpg" alt="Dubcek" width="270" height="199" /></span></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span class="Nessuno" style="font-size: 10pt;"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;">S<strong style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11px;"><span class="Nessuno"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;">abato 30 marzo 2019, sarà presentata a Padova, ad un anno dalla scomparsa, una raccolta di riflessioni e ricordi su Franco Cremonese, Presidente della giunta della Regione Veneto dal 1989 al 1992. L'incontro, animato da Enzo Carra, Marco Follini e Bruno Tabacci, si svolgerà presso l'Auditorium del centro culturale Altinate/San Gaetano, alle ore 10. Nella foto l'incontro con Alexander Dubcek avvenuto nel 1991.</span></span></strong></span></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span class="Nessuno" style="font-size: 10pt;"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;"><span class="Nessuno"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;">Anticipo qui il mio contributo alla raccolta. </span></span></span></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span class="Nessuno" style="font-size: 10pt;"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif;">L’avventura politica e umana di Franco Cremonese, collocata a cavallo fra un “solido” mondo antico - che a un giovane consigliere regionale dei Verdi appariva allora una realtà insopportabilmente immobile - e il terremoto politico e umano del 1992, è la storia di una generazione che si è trovata ad essere interprete di una lunga stagione di sviluppo e di crescita del Paese e del Veneto in particolare, e allo stesso tempo del logoramento generato dal suo incontrastato potere. Erano quelli, anni in cui nel Veneto la DC raccoglieva ancora la maggioranza assoluta dei consensi, con la sinistra relegata ad un rispettoso ruolo marginale, e dove i governi di coalizione, con il PSI o gli altri piccoli satelliti, potevano essere derubricati a concessioni liberali, rispondenti più ad esigenze politiche nazionali, che a necessità territoriali.</span></span></p>
</div>L'accordo fra lo Stato e le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto in attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione2018-07-11T10:07:56+00:002018-07-11T10:07:56+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-politica/388-l-accordo-fra-lo-stato-e-le-regioni-emilia-romagna-lombardia-e-veneto-in-attuazione-dell-articolo-116-terzo-comma-della-costituzione-4Ivo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p style="margin: 0cm 28pt 10pt 90px; text-indent: 35.4pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif; color: windowtext;"></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif; color: windowtext; font-size: 14pt;"><span style="font-family: 'times new roman', times;"> </span></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 14pt;">Relazione al convegno organizzato dall'Università di Torino</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 14pt;">Aula Magna</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 14pt;">20 aprile 2018</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 14pt;">Ivo Rossi</span></p>
<p style="margin-right: 28.05pt; line-height: normal;"><span style="font-size: 10pt; font-family: 'Times New Roman', serif;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/firma-Chigi1.jpg" alt="firma Chigi1" width="314" height="236" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11px; text-align: center; float: left;" /><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/firma-Chigi3.jpg" alt="firma Chigi3" width="316" height="237" style="float: left;" /></span></p>
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<p style="margin-right: 28.05pt; text-align: justify; line-height: normal;"><span style="font-size: 10pt; font-family: 'Times New Roman', serif;">Sommario. – 1. Premessa. – 2. Il negoziato sul quesito referendario del Veneto. – 3. Prime linee di indirizzo per l’apertura del negoziato. – 4. L’autonomia differenziata e il risveglio del regionalismo. – 5. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e il referendum per l’indipendenza della Catalogna. – 6. Verso la possibile Intesa. – 7. Natura del testo del possibile accordo. – 8. Competenze legislative e/o amministrative, coinvolgimento degli Enti locali e procedura di approvazione. – 9. Disposizioni generali. – 10. La durata dell’Accordo e il monitoraggio degli esiti. – 11. Risorse finanziarie per l’esercizio dell’autonomia. – 12. – Risorse finanziarie e Commissione Paritetica Stato-Regione. – 13. Determinazione delle risorse finanziarie necessarie all’esercizio delle funzioni assegnate. -14. Investimenti. – 15. Le materie, la quantità e la qualità delle funzioni attribuibili. – 16. Le cinque materie. – Conclusioni. - 17.1 Accordo Regione Veneto. – 17.2 Accordo Regione Emilia-Romagna. – 17.3 Accordo Regione Lombardia</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 12pt;"><strong>1. Premessa.</strong></span><br /><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 12pt;">Con la firma dell’accordo preliminare in merito all’Intesa prevista dall’articolo 116, terzo comma della Costituzione, sottoscritto in data 28 febbraio 2018 fra il Governo e le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle regioni ha registrato un primo decisivo passo avanti. Con questo atto, maturato dopo alcuni tentativi solo accennati a cavallo fra il 2007 e il 2008, e a ben diciassette anni dalla cosiddetta riforma costituzionale del Titolo V, le regioni ritornano a rivendicare un ruolo da protagoniste nella vita della Repubblica, riportando al centro questioni, quali quelle del regionalismo e delle autonomie, messe in discussione dalla crisi economica post 2010, che ha determinato un progressivo accentramento delle funzioni.</span></p>
</div><div class="feed-description"><p style="margin: 0cm 28pt 10pt 90px; text-indent: 35.4pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif; color: windowtext;"></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Times New Roman', serif; color: windowtext; font-size: 14pt;"><span style="font-family: 'times new roman', times;"> </span></span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 14pt;">Relazione al convegno organizzato dall'Università di Torino</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 14pt;">Aula Magna</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 14pt;">20 aprile 2018</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 14pt;">Ivo Rossi</span></p>
<p style="margin-right: 28.05pt; line-height: normal;"><span style="font-size: 10pt; font-family: 'Times New Roman', serif;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/firma-Chigi1.jpg" alt="firma Chigi1" width="314" height="236" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 11px; text-align: center; float: left;" /><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/firma-Chigi3.jpg" alt="firma Chigi3" width="316" height="237" style="float: left;" /></span></p>
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<p style="margin-right: 28.05pt; text-align: justify; line-height: normal;"><span style="font-size: 10pt; font-family: 'Times New Roman', serif;">Sommario. – 1. Premessa. – 2. Il negoziato sul quesito referendario del Veneto. – 3. Prime linee di indirizzo per l’apertura del negoziato. – 4. L’autonomia differenziata e il risveglio del regionalismo. – 5. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e il referendum per l’indipendenza della Catalogna. – 6. Verso la possibile Intesa. – 7. Natura del testo del possibile accordo. – 8. Competenze legislative e/o amministrative, coinvolgimento degli Enti locali e procedura di approvazione. – 9. Disposizioni generali. – 10. La durata dell’Accordo e il monitoraggio degli esiti. – 11. Risorse finanziarie per l’esercizio dell’autonomia. – 12. – Risorse finanziarie e Commissione Paritetica Stato-Regione. – 13. Determinazione delle risorse finanziarie necessarie all’esercizio delle funzioni assegnate. -14. Investimenti. – 15. Le materie, la quantità e la qualità delle funzioni attribuibili. – 16. Le cinque materie. – Conclusioni. - 17.1 Accordo Regione Veneto. – 17.2 Accordo Regione Emilia-Romagna. – 17.3 Accordo Regione Lombardia</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 12pt;"><strong>1. Premessa.</strong></span><br /><span style="font-family: 'times new roman', times; font-size: 12pt;">Con la firma dell’accordo preliminare in merito all’Intesa prevista dall’articolo 116, terzo comma della Costituzione, sottoscritto in data 28 febbraio 2018 fra il Governo e le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle regioni ha registrato un primo decisivo passo avanti. Con questo atto, maturato dopo alcuni tentativi solo accennati a cavallo fra il 2007 e il 2008, e a ben diciassette anni dalla cosiddetta riforma costituzionale del Titolo V, le regioni ritornano a rivendicare un ruolo da protagoniste nella vita della Repubblica, riportando al centro questioni, quali quelle del regionalismo e delle autonomie, messe in discussione dalla crisi economica post 2010, che ha determinato un progressivo accentramento delle funzioni.</span></p>
</div>Il cors'Ivo: Le piazze come parcheggi gratuiti2018-04-17T07:45:17+00:002018-04-17T07:45:17+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/384-il-cors-ivo-le-piazze-come-parcheggi-gratuitiIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><strong><em><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/park.jpg" alt="park" width="246" height="240" style="margin: 5px; float: left;" />Notizie che non vorresti leggere, che sembrano uscite da un racconto dell'altro secolo, prima che la sostenibilità ambientale e la tutela dello straordinario patrimonio storico culturale cittadino, fonte di inestimabile bellezza diventassero, per una amministrazione cittadina dotata di sensibilità, un obiettivo da perseguire con determinazione:</em></strong><br /><strong><em>dalla tutela di piazza delle Erbe con i paletti mobili (oggi scomparsi), dalla difesa del selciato di piazzi dei Frutti e dei Signori con i paracarri per impedire l'assedio delle auto, con i cancelletti a tutela dell'isola pedonale di via Zabarella Altinate (oggi scomparsi), con la sbarra di via del Santo (oggi disattivata), con le catene a protezione della splendida piazza Capitaniato (completamente eliminate). Se poi le auto prendono possesso dello spazio, trasformano le piazze nel più bel parcheggio gratuito, difficile pensare che si tratti di un caso.</em></strong></p>
</div><div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><strong><em><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/park.jpg" alt="park" width="246" height="240" style="margin: 5px; float: left;" />Notizie che non vorresti leggere, che sembrano uscite da un racconto dell'altro secolo, prima che la sostenibilità ambientale e la tutela dello straordinario patrimonio storico culturale cittadino, fonte di inestimabile bellezza diventassero, per una amministrazione cittadina dotata di sensibilità, un obiettivo da perseguire con determinazione:</em></strong><br /><strong><em>dalla tutela di piazza delle Erbe con i paletti mobili (oggi scomparsi), dalla difesa del selciato di piazzi dei Frutti e dei Signori con i paracarri per impedire l'assedio delle auto, con i cancelletti a tutela dell'isola pedonale di via Zabarella Altinate (oggi scomparsi), con la sbarra di via del Santo (oggi disattivata), con le catene a protezione della splendida piazza Capitaniato (completamente eliminate). Se poi le auto prendono possesso dello spazio, trasformano le piazze nel più bel parcheggio gratuito, difficile pensare che si tratti di un caso.</em></strong></p>
</div>Il cors'Ivo: Norma Cossetto e il dovere di guardare alla storia e alle sue contraddizioni2018-03-31T14:55:06+00:002018-03-31T14:55:06+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-politica/383-norma-cossetto-e-il-dovere-di-guardare-alla-storia-e-alle-sue-contraddizioniIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p style="margin: 0px; font-size: 12px; line-height: normal; font-family: 'Helvetica Neue'; color: #454545; text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_articoli/ricordo-10-febbraio-norma.png" alt="ricordo 10 febbraio norma" width="146" height="149" style="margin: 5px; float: left;" /><em><strong>Basterebbero buone letture, ultima in ordine di tempo “La zaratina” di Silvio Testa, per riandare all’orrore di una storia tragica vissuta dagli italiani istriani e dalmati (indistintamente associati ai fascisti che, dopo la prima guerra mondiale, volevano italianizzare a forza terre in cui convivevano da secoli etnie diverse), vittime della pulizia etnica messa in atto dai partigiani titini fra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso. Una storia fatta di sofferenze atroci, di esodo e infoibamenti di massa, di una pulizia etnica e politica, di campi di concentramento, che non a caso il Parlamento ha deciso di ricordare con un giorno della memoria, che qui a Padova si celebra ogni anno, dove non sono mancati i sindaci che hanno espressamente ricordato Norma Cossetto. </strong></em></p>
</div><div class="feed-description"><p style="margin: 0px; font-size: 12px; line-height: normal; font-family: 'Helvetica Neue'; color: #454545; text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_articoli/ricordo-10-febbraio-norma.png" alt="ricordo 10 febbraio norma" width="146" height="149" style="margin: 5px; float: left;" /><em><strong>Basterebbero buone letture, ultima in ordine di tempo “La zaratina” di Silvio Testa, per riandare all’orrore di una storia tragica vissuta dagli italiani istriani e dalmati (indistintamente associati ai fascisti che, dopo la prima guerra mondiale, volevano italianizzare a forza terre in cui convivevano da secoli etnie diverse), vittime della pulizia etnica messa in atto dai partigiani titini fra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso. Una storia fatta di sofferenze atroci, di esodo e infoibamenti di massa, di una pulizia etnica e politica, di campi di concentramento, che non a caso il Parlamento ha deciso di ricordare con un giorno della memoria, che qui a Padova si celebra ogni anno, dove non sono mancati i sindaci che hanno espressamente ricordato Norma Cossetto. </strong></em></p>
</div>Dal bianco e nero al technicolor. 1978, il Mattino trasforma la carta in piazza virtuale2018-03-29T17:56:30+00:002018-03-29T17:56:30+00:00http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-citta/382-dal-bianco-e-nero-al-technicolor-1978-il-mattino-trasforma-la-carta-in-piazza-virtualeIvo Rossiivo.rossi55@gmail.com<div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Barbieri2004.jpg" alt="Barbieri2004" width="247" height="196" style="margin: 5px; float: left;" />Caro direttore, per chi, in quel 1978 pieno di contraddizioni e cambiamenti, aveva poco più che vent’anni e viveva le inquietudini di una generazione che sognava di diventare protagonista del proprio futuro, il Mattino è stato una rottura dello status quo ante, ha creato un luogo che prima non c’era, una piazza animata dai tanti, in particolare giovani e forze sociali e sindacali allora protagoniste, che sentivano il bisogno di capire il tempo che si annunciava. Ha offerto ai padovani nuove chiavi di lettura per leggere e interpretare una realtà fino ad allora vista solo in bianco e nero, rompendo un’informazione fatta di cronaca e di “veline” alla Vittorio Orefice, quei bollettini ufficiali che registravano solo ciò che il potere riteneva fosse consentito far sapere. Era come respirare una boccata d'aria fresca, trasmessa da un gruppo di giovani giornalisti a cui era concesso, grazie ad un editore lungimirante e controcorrente, di raccontare il mondo con occhi nuovi, e raccontarlo in <em>technicolor</em>, senza più strutture lessicali paludate.</p>
</div><div class="feed-description"><p style="text-align: justify;"><img src="http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/images/immagini_per_articoli2/Barbieri2004.jpg" alt="Barbieri2004" width="247" height="196" style="margin: 5px; float: left;" />Caro direttore, per chi, in quel 1978 pieno di contraddizioni e cambiamenti, aveva poco più che vent’anni e viveva le inquietudini di una generazione che sognava di diventare protagonista del proprio futuro, il Mattino è stato una rottura dello status quo ante, ha creato un luogo che prima non c’era, una piazza animata dai tanti, in particolare giovani e forze sociali e sindacali allora protagoniste, che sentivano il bisogno di capire il tempo che si annunciava. Ha offerto ai padovani nuove chiavi di lettura per leggere e interpretare una realtà fino ad allora vista solo in bianco e nero, rompendo un’informazione fatta di cronaca e di “veline” alla Vittorio Orefice, quei bollettini ufficiali che registravano solo ciò che il potere riteneva fosse consentito far sapere. Era come respirare una boccata d'aria fresca, trasmessa da un gruppo di giovani giornalisti a cui era concesso, grazie ad un editore lungimirante e controcorrente, di raccontare il mondo con occhi nuovi, e raccontarlo in <em>technicolor</em>, senza più strutture lessicali paludate.</p>
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