Il presente non basta. Quando la città aveva il senso della storia, nel ricordo di Napolitano
Ieri sera, partecipando a Roma alla presentazione del raffinatissimo libro di Ivano Dionigi, Il presente non basta, è stato davvero interessante - e per me motivo di orgoglio - sentire come alcuni grandi protagonisti della cultura e della politica, dal Presidente emerito Giorgio Napolitano, a Carlo Ossola, passando per il Presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, nel parlare del latino abbiano sentito la necessità di richiamare persone e fatti che hanno reso onore alla nostra città, Padova. Una città che in certi momenti ha posseduto il senso della storia. Nell’ascoltare quelle parole, il pensiero non poteva non correre ai tempi che viviamo e alle grandi responsabilità che abbiamo ora rispetto al passato e verso il futuro. Ma è proprio da qui che dobbiamo ripartire, con umiltà, serietà e rigore, sapendo che si può e ci si deve rialzare.
Per rendere più vivo il racconto, riporto i passaggi in cui Giorgio Napolitano narra il suo incontro con il latino e con Padova.
“[…] Naturalmente non mi fermai lì perché conclusi il tempo della maturità classica e della vicenda liceale, non all’Umberto I di Napoli, ma al Tito Livio di Padova.