
L'accordo fra lo Stato e le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto in attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione
Relazione al convegno organizzato dall'Università di Torino
Aula Magna
20 aprile 2018
Ivo Rossi
Sommario. – 1. Premessa. – 2. Il negoziato sul quesito referendario del Veneto. – 3. Prime linee di indirizzo per l’apertura del negoziato. – 4. L’autonomia differenziata e il risveglio del regionalismo. – 5. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e il referendum per l’indipendenza della Catalogna. – 6. Verso la possibile Intesa. – 7. Natura del testo del possibile accordo. – 8. Competenze legislative e/o amministrative, coinvolgimento degli Enti locali e procedura di approvazione. – 9. Disposizioni generali. – 10. La durata dell’Accordo e il monitoraggio degli esiti. – 11. Risorse finanziarie per l’esercizio dell’autonomia. – 12. – Risorse finanziarie e Commissione Paritetica Stato-Regione. – 13. Determinazione delle risorse finanziarie necessarie all’esercizio delle funzioni assegnate. -14. Investimenti. – 15. Le materie, la quantità e la qualità delle funzioni attribuibili. – 16. Le cinque materie. – Conclusioni. - 17.1 Accordo Regione Veneto. – 17.2 Accordo Regione Emilia-Romagna. – 17.3 Accordo Regione Lombardia
1. Premessa.
Con la firma dell’accordo preliminare in merito all’Intesa prevista dall’articolo 116, terzo comma della Costituzione, sottoscritto in data 28 febbraio 2018 fra il Governo e le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle regioni ha registrato un primo decisivo passo avanti. Con questo atto, maturato dopo alcuni tentativi solo accennati a cavallo fra il 2007 e il 2008, e a ben diciassette anni dalla cosiddetta riforma costituzionale del Titolo V, le regioni ritornano a rivendicare un ruolo da protagoniste nella vita della Repubblica, riportando al centro questioni, quali quelle del regionalismo e delle autonomie, messe in discussione dalla crisi economica post 2010, che ha determinato un progressivo accentramento delle funzioni.
Il cors'Ivo: Le piazze come parcheggi gratuiti
Notizie che non vorresti leggere, che sembrano uscite da un racconto dell'altro secolo, prima che la sostenibilità ambientale e la tutela dello straordinario patrimonio storico culturale cittadino, fonte di inestimabile bellezza diventassero, per una amministrazione cittadina dotata di sensibilità, un obiettivo da perseguire con determinazione:
dalla tutela di piazza delle Erbe con i paletti mobili (oggi scomparsi), dalla difesa del selciato di piazzi dei Frutti e dei Signori con i paracarri per impedire l'assedio delle auto, con i cancelletti a tutela dell'isola pedonale di via Zabarella Altinate (oggi scomparsi), con la sbarra di via del Santo (oggi disattivata), con le catene a protezione della splendida piazza Capitaniato (completamente eliminate). Se poi le auto prendono possesso dello spazio, trasformano le piazze nel più bel parcheggio gratuito, difficile pensare che si tratti di un caso.
Mireille Knoll, l'antisemitismo jihadista continua a uccidere nel cuore dell'Europa
28 marzo 2018, Sinagoga di Roma, Tempio Maggiore, in ricordo di Mireille Knoll.
La nuova Europa nasceva davanti ai cancelli di Auschwitz al grido di Mai più. Eppure ancora oggi in Europa l’antisemitismo insanguina le nostre città. L’ultima vittima è Mirelle Knoll, scampata alla Shoah ma non all’odio jihadista.
Dobbiamo interrogarci perché questo possa accadere ancora oggi. Non basta più, una volta all'anno, ripetere stancamente "mai più". Il giorno in cui gli ebrei dovessero andarsene dall’Europa, quel giorno Hitler avrà vinto. Quel giorno non verrà mai se tutti insieme lotteremo contro il mostro dell'antisemitismo.
Ivo Rossi
Roma, 28 marzo 2018
Il cors'Ivo: Norma Cossetto e il dovere di guardare alla storia e alle sue contraddizioni
Basterebbero buone letture, ultima in ordine di tempo “La zaratina” di Silvio Testa, per riandare all’orrore di una storia tragica vissuta dagli italiani istriani e dalmati (indistintamente associati ai fascisti che, dopo la prima guerra mondiale, volevano italianizzare a forza terre in cui convivevano da secoli etnie diverse), vittime della pulizia etnica messa in atto dai partigiani titini fra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso. Una storia fatta di sofferenze atroci, di esodo e infoibamenti di massa, di una pulizia etnica e politica, di campi di concentramento, che non a caso il Parlamento ha deciso di ricordare con un giorno della memoria, che qui a Padova si celebra ogni anno, dove non sono mancati i sindaci che hanno espressamente ricordato Norma Cossetto.
La ZTL dell’e-commerce
Quello dei commercianti, che in questi mesi - dal tram alla ZTL - hanno fatto sentire la loro protesta, è un grido di dolore che sarebbe imperdonabile minimizzare, così come sarebbe miope limitarsi a guardare al dito indicante la ZTL, anziché alla luna delle trasformazioni in atto nel commercio, vera causa generatrice della loro sofferenza.
E’ evidente da una molteplicità di manifestazioni, comprese queste ultime levate di scudi, che siamo di fronte a una categoria legittimamente impaurita, che assiste impotente e quasi con sgomento alla trasformazione del commercio, che minaccia la fonte della propria vita futura e del reddito familiare. In questo senso la zona a traffico limitato, con l’estensione dalle 20 alle 24, di per sé nulla c’entra, , tanto più se pensiamo che i negozi chiudono alle 19,30.
Dal bianco e nero al technicolor. 1978, il Mattino trasforma la carta in piazza virtuale
Caro direttore, per chi, in quel 1978 pieno di contraddizioni e cambiamenti, aveva poco più che vent’anni e viveva le inquietudini di una generazione che sognava di diventare protagonista del proprio futuro, il Mattino è stato una rottura dello status quo ante, ha creato un luogo che prima non c’era, una piazza animata dai tanti, in particolare giovani e forze sociali e sindacali allora protagoniste, che sentivano il bisogno di capire il tempo che si annunciava. Ha offerto ai padovani nuove chiavi di lettura per leggere e interpretare una realtà fino ad allora vista solo in bianco e nero, rompendo un’informazione fatta di cronaca e di “veline” alla Vittorio Orefice, quei bollettini ufficiali che registravano solo ciò che il potere riteneva fosse consentito far sapere. Era come respirare una boccata d'aria fresca, trasmessa da un gruppo di giovani giornalisti a cui era concesso, grazie ad un editore lungimirante e controcorrente, di raccontare il mondo con occhi nuovi, e raccontarlo in technicolor, senza più strutture lessicali paludate.
Il cors'Ivo: le radici che fanno scorrere la linfa ciclabile, e non solo
Bel segnale l’attenzione dedicata alla “bicipolitana”, ed anche motivo di soddisfazione vedere come quella cartina pubblicata oggi dal Mattino di Padova (che avevo realizzato nel 2007/2008 per raccontare il futuro di una città a due ruote) sia ancora là a testimoniare visione generale e progetti. Rispetto ad allora, molti itinerari indicati a trattini, con il lavoro fatto fino al 2014, sono diventati piste ciclabili vere e proprie e ponti per collegarle, portando quel tessuto di 115 km di allora agli attuali 168 km. Gli stessi del 2014, purtroppo, quando si conclude l’esperienza del centro sinistra di governo.
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