Microcosmi paternalistici

'Se non fate i bravi e non vi comportate come si deve, non solo vi sculaccio, ma vi metto di nuovo in castigo e, soprattutto, non vi faccio uscire!' Probabilmente appartengo alla cultura politica del 'noi', quella in cui chi assume una responsabilità pubblica la esercita in rappresentanza della comunità, del noi, appunto. Oggi, un po’ a tutti i livelli, si assiste all'affermazione dell’io, quasi che la responsabilità derivasse da un’investitura divina. E’ ben vero che nei momenti difficili ci si affida al “Padre”, ma immaginarsi tale, in un contesto democratico, rischia di far dimenticare, non solo che lo si è pro tempore, ma che alla fine arriva il giudizio. Altre derive dell’io, quelle della prima parte del Novecento, appartengono ad un’altra storia. Almeno ce lo auguriamo. #coronavirus 

15 aprile 2020

Chi sono

Sono nato il 18 marzo 1955 a Padova dove vivo con mia moglie Franca. Sono laureato in Scienze Politiche con voto 110 su 110 e lode, con una tesi sugli istituti di democrazia diretta.

Sono dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie dove mi occupo di autonomie speciali e del negoziato per l’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, in materia di autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario. Faccio parte della Commissione Tecnica per i fabbisogni standard di comuni e regioni e della segreteria tecnica della Comitato per la Banda ultra larga. 

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