di Andrea Martella e Ivo Rossi 

A trent’anni dall’introduzione dell’elezione diretta dei Sindaci e a venticinque da quella dei Presidenti delle Regioni, dovrebbe essere cosa normale, per una classe dirigente attenta e rispettosa degli assetti e degli equilibri istituzionali, valutarne gli effetti e prendere in considerazione eventuali correttivi.

Le democrazie, infatti, possiedono unarchitettura, fatta di pesi e contrappesi, che limitano la concentrazione dei poteri e pongono la legge al di sopra di ogni possibile arbitrio del sovrano”, così da impedirgli di agire nel proprio particolare interesse.

Il Ponte sullo stretto: "un progetto ai limiti delle conoscenze tecniche dell’ingegneria delle strutture".
"Con venti a 120 km orari, non infrequenti, le variazioni di asse al centro del ponte è di circa 30 metri ..."
Così Ennio Cascetta, autentica autorità in materia di Pianificazione dei trasporti (prof. a Napoli e al Massachusetts Institute of Technology, già coordinatore della struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), presentando alla Libreria ItalyPost DIARIO DI UN VIAGGIO NEI TRASPORTI E NON SOLO. Progetti, politiche e protagonisti (RUBBETTINO).

di Ivo Rossi

Nelle prossime settimane i soci di Interporto sono chiamati a designare il nuovo Presidente. Si tratta di una scelta di grande delicatezza, in considerazione non solo dell’importanza crescente della logistica ma anche e soprattutto in relazione ai cambiamenti economici e geopolitici in atto a seguito della guerra scatenata dalla Russia contro il popolo ucraino e alla pirateria degli Houthi armati da Teheran.

Ragioni che dovrebbero indurre i soci pubblici a orientarsi verso figure di altissimo profilo e prestigio, a partire dal possesso di solide competenze in materia di economia dei trasporti e dalle necessarie relazioni internazionali. Se in passato ci si poteva accontentare del fai da te domestico,

di Ivo Rossi

Alcuni giorni fa la Corte Costituzionale, redattore Luca Antonini, ribadendo lo stretto rapporto fra le funzioni attribuite alla Regione e il relativo finanziamento, ha respinto il ricorso della Regione Valle d’Aosta, ritenendo sia corretto escludere il gettito percepito quale contributo di solidarietà nel territorio valdostano (istituito per far fronte all’emergenza energetica), in quanto le entrate della regione “non sono state incise dall’istituzione del contributo di solidarietà”.

Si tratta di una sentenza rilevante, tanto più se si considera il dibattito in corso sull’autonomia  differenziata,

di Ivo Rossi e Alberto Zanardi

Con l’approvazione da parte del Senato del disegno di legge Calderoli, propedeutica all’avvio dei negoziati fra lo Stato e le Regioni, l’autonomia differenziata è arrivata al primo giro di boa.

Quale giudizio si può dare? Una valutazione equilibrata deve innanzitutto confrontarsi con la Costituzione. L’articolo 116, terzo comma prevede un catalogo amplissimo di funzioni pubbliche, oggi esercitate dallo Stato, potenzialmente decentrabili a richiesta di singole Regioni. Si tratta praticamente di tutta la spesa pubblica, eccetto le pensioni e i servizi con forti esternalità territoriali, come la difesa e l’ordine pubblico. La frammentazione delle competenze pubbliche che deriverebbe da un decentramento massivo e differenziato produrrebbe gravissime inefficienze economiche e ridurrebbe la trasparenza delle politiche pubbliche. 

Sabato, 27 Gennaio 2024 13:51

I rischi dell’autonomia differenziata

Articolo pubblicato su: https://lavoce.info/archives/103514/i-rischi-dellautonomia-differenziata/

http://www.lacostituzione.info/index.php/2024/01/30/i-rischi-dellautonomia-differenziata/

https://www.astrid-online.it/static/upload/protected/zana/zanardi-25-1-24.pdf

di Ivo Rossi e Alberto Zanardi

Il processo di attuazione dell’autonomia differenziata è arrivato a un giro di boa: martedì scorso (23 gennaio) il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge Calderoli che ha l’obiettivo di regolare le modalità di attribuzione e di finanziamento delle funzioni pubbliche aggiuntive richieste dalle singole Regioni a statuto ordinario secondo quanto previsto dall’art. 116, terzo comma della Costituzione. 

Ora il testo passa alla Camera che si prevede lo approvi definitivamente in tempi brevi, presumibilmente prima delle lezioni di giugno. Una volta approvata la legge, le Regioni che lo vorranno potranno subito presentare le proprie richieste di attribuzione di nuove funzioni al governo ma limitatamente alle materie meno sensibili sul piano dei diritti civili e sociali, quelle cioè su cui il Comitato Cassese non ha rinvenuto nella legislazione vigente Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) rilevanti.

Domani (martedì) il Senato vota il ddl Calderoli sulla autonomia differenziata. La Lega e il centrodestra  sono favorevoli, il Pd e le altre forze di centrosinistra contrari. Spiegate il vostro sì e il vostro no.

Oggi si chiude il primo round. C’è da augurarsi che la Camera riformuli il testo, perché il tentativo di far coesistere esigenze divergenti di FdI e della Lega, premierato compreso, è diventato un Giano bifronte, un barattellum carico di ripetizioni e di ovvietà, che da una parte afferma e dall’altra nega. Vedo però che più che guardare a ciò che il testo contiene si agitano bandiere. Totò direbbe, a prescindere. 

 

Questa settimana il disegno di legge Calderoli approda all'aula del Senato per il primo esame parlamentare. Il testo approvato dalla Commissione, pur accogliendo emendamenti del Partito Democratico e di altri partiti, conserva il suo potenziale dirompente per l’unità del Paese ed è solo un lontano parente dal testo presentato dal Ministro. 

Le correzioni più significative apportate al testo originario hanno riguardato la possibilità di: 

1) “limitare l’oggetto del negoziato ad alcune materie o ambiti di materie individuati dalla Regione nell’atto di iniziativa”. In sostanza si afferma che alcune materie potrebbero non essere oggetto del negoziato.

Il procedimento: l’Intesa sulla devoluzione di funzioni e compiti alla Regione dovrà essere approvata dal Parlamento a maggioranza assoluta. Senza potere di emendare ma solo approvando o respingendo in toto. E’ d’accordo?

La questione è come si garantisce la sovranità del Parlamento, titolare delle eventuali competenze legislative destinate alle regioni, che non può essere ridotto, come qualche presidente leghista aveva preteso, al ruolo di passa carte. Va in questo senso rafforzata la possibilità di incidere delle Camere alla formazione dell’intesa nella fase antecedente al voto, per riaffermare la sovranità democratica del Parlamento. La Costituzione prevede che il voto avvenga a maggioranza assoluta, per questo sarebbe auspicabile un largo consenso sia politico che territoriale. 

Le condizioni: la predeterminazione del Lep è condizione preliminare per l’attribuzione dell’autonomia differenziata. Anche qui le chiediamo se lo ritiene corretto.

I livelli essenziali delle prestazioni affermano l’uguaglianza dei diritti di cittadinanza indipendentemente dal luogo in cui una persona vive. Un tributo doveroso all’unità del Paese. Questa innovazione è stata voluta dal Partito democratico ed oggi è diventata condizione necessaria per l’attribuzione di una maggiore autonomia alle regioni. 

Pagina 1 di 8

Chi sono

Sono nato il 18 marzo 1955 a Padova dove vivo con mia moglie Franca. Sono laureato in Scienze Politiche con voto 110 su 110 e lode, con una tesi sugli istituti di democrazia diretta.

Sono dirigente della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie dove mi occupo di autonomie speciali e del negoziato per l’attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, in materia di autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario. Faccio parte della Commissione Tecnica per i fabbisogni standard di comuni e regioni e della segreteria tecnica della Comitato per la Banda ultra larga. 

Leggi tutto...